Home Attualita' Anche in Puglia aperta sottoscrizione per le due figlie dei coniugi Caleca

Anche in Puglia aperta sottoscrizione per le due figlie dei coniugi Caleca

456

Riportiamo integralmente quanto descritto nella pagina fb di Cime di Puglia in merito alla tragedia che ha colpito le comunita’ di Torrenova e del foggiano e, soprattutto, le due povere orfanelle.
“Quella di Michela Bucci e Salvo Tury Caleca una giovane coppia, lei di Cagnano Varano (Foggia) e lui di Torrenova che hanno purtroppo perso la vita in un incidente stradale il 10 di agosto, lasciando due bambine molto piccole, Nicole ed Emily rispettivamente di 5 e 1 anno che oggi rappresentano un bene prezioso da custodire, amare, proteggere e accompagnare, tutti insieme, nella loro crescita.

La perdita di Salvo e Michela ha toccato profondamente tutti noi di Cime di Puglia e, in questo momento così difficile, contribuiamo anche noi nel fare qualcosa di concreto per le loro bambine, che erano il centro del loro mondo.
Uniti in un unico abbraccio che parte dalla Sicilia passando da Roma e finendo in Puglia, vi chiediamo di considerare una donazione, per contribuire al loro futuro, agli studi e alla vita che i loro genitori avrebbero voluto per loro.
È stato aperto un conto a tutela delle bambine predisposto dal giudice.
IT42L0200882101000107192763
Intestato a Marilena Caleca
CAUSALE: donazione Caleca Emily Caleca Nicole.

Dove è cominciato tutto quanto ve lo racconta la presidentessa di Cime di Puglia, Florinda Colella, con questa toccante testimonianza, forse un po’ lunga da leggere ma l’amicizia, quella vera, esige parole, tante parole. per essere narrata al meglio.

“Michela era una Cima di Puglia speciale. Una sorella, prima ancora di un’amica.
Lo devo a lei, lo devo a noi…

Ho conosciuto Michela nel 2005, tra il grigio e il rosso di un edificio fatiscente. Sì, perché a quelli come noi non erano destinate camere moderne e sicure. A noi toccavano porte che si aprivano con una scheda telefonica, tapparelle bloccate a metà e, se ti andava bene, dormivi in tre nella stessa stanza. L’odore di caffè, tabacco e minestrone pervadeva i piani, che spesso eri costretto a percorrere a piedi, perché l’ascensore si bloccava continuamente. Eppure, ci sentivamo privilegiate e quel posto lo abbiamo difeso con i denti era il nostro personale “Beverly Hills 90210”
Michela è stata la prima ad accogliermi nello studentato. Mi chiese se avessi mangiato, e subito riconobbi un accento familiare. “Sei pugliese?” le chiesi. Mi rispose: “Di Cagnano Varano.” Per assonanza mi lanciai in un “Gargano?”. “Sì, in provincia di Foggia.” Avevo appena imparato qualcosa di nuovo! Del resto, mi ero trasferita a Roma per studiare. Da quel momento Michela è entrata nella mia vita e non ne è mai uscita.

Io e Michela parlavamo la stessa lingua: umiltà, sacrificio e determinazione. Per questo, e per un affetto smisurato, ho fatto in modo che, tornata dall’Erasmus in Spagna, mi raggiungesse in quella che poi, per sei anni, è stata la nostra casa in affitto. È lì che è nata la nostra sorellanza. Abbiamo condiviso tutto, abbiamo vissuto momenti indimenticabili: dalla famiglia agli amici, dalle gioie ai dolori, cambi di look, risate e lacrime. Se non ci fosse stata Michela in certi momenti, non ce l’avrei fatta. In quella casa, la porta si apriva con le chiavi, ma era sempre aperta per chi avesse bisogno di noi.

Come ogni sorellanza che si rispetti, ci sono state anche le incomprensioni, ma Michela aveva un cuore grande e sapeva perdonare. La vita segue il suo corso e ti porta a fare scelte che cambiano la quotidianità. Ma se l’amicizia è vera, il legame supera ogni distanza.

Mentre io decido di tornare in Puglia, lei resta a Roma e inizia il suo percorso con Salvo Tury Caleca, un ragazzo dall’animo gentile, gioioso e dinamico che, per amore e lavoro, da Torrenova, un paesino del messinese, decide di trasferirsi nella capitale.

Insieme, con non pochi sacrifici, Salvo e Michela hanno costruito una casa e una splendida famiglia, quella che tutti riconoscono come semplice e sorridente. Due figlie meravigliose che saranno l’unico legame con il loro passato. Averli come amici è stato un privilegio, sapendo che non si sarebbero mai tirati indietro di fronte ad una richiesta d’aiuto.
Queste mie parole vogliono rappresentare mani che si stringono intorno a Nicole ed Emily, portando avanti l’amore e la cura che Salvo e Michela avrebbero voluto per le loro piccole.

Con tutto il nostro affetto.
Invitiamo a condividere il messaggio il piú possibile affinché si crei una potente rete di sostegno”.