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La frattura immobilizzata col cartone a Patti, rimosso il responsabile del pronto soccorso

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Primi provvedimenti dopo il caso della frattura di un paziente, Elia Natoli di San Piero Patti, bloccata con scatole di cartone all’ospedale Barone Romeo di Patti. L’Asp di Messina dopo aver incaricato una commissione ispettiva che ha in corso le verifiche su quanto accaduto ha sollevato dall’incarico la responsabile facente funzione del pronto soccorso, in quanto «era stato conferito nel 2021 con modalità non conformi alla vigente normativa contrattuale di categoria». Inoltre, l’Azienda ha richiesto «di avviare un procedimento disciplinare anche nei confronti del direttore sanitario del presidio ospedaliero dell’ospedale di Patti la mancanza del materiale sanitario. «Le verifiche continueranno», ha assicurato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Il procedimento disciplinare nei confronti del direttore sanitario del presidio ospedaliero dell’ospedale di Patti è per «mancata vigilanza in ordine alle procedure di approvvigionamento“; stessa richiesta nei confronti della capo sala «per mancata gestione dei magazzini farmaceutici di reparto e conseguente mancato approvvigionamento dei dispositivi medici».
L’Asp ha inoltre comunicato all’assessorato regionale alla Salute che gli immobilizzatori monouso sono stati già consegnati e «l’episodio è ascrivibile a una precisa scelta professionale del medico che ha assistito l’utente», con modalità che sono sembrate del tutto inappropriate.
Il racconto dettagliato – sul caso del cartone usato per immobilizzare il piede fratturato, in assenza delle stecche, all’ospedale di Patti – viene fuori dalle parole del paziente che ha subito questa assistenza fai-da-te. «Ho avuto un incidente in moto sabato scorso – racconta Elia Natoli, che ha trent’anni – e sono andato alla guardia medica del mio paese, San Piero Patti. Hanno ripulito le ferite e mi hanno detto di andare all’ospedale di Patti per vedere se c’era qualcosa di rotto. In auto con mio padre e un dolore atroce al piede sono arrivato al pronto soccorso dove ho atteso dalle 18 all’una di notte. La radiografia ha accertato la rottura del perone, ma quando il medico è andato a cercare le stecche per ingessarmi, ha scoperto che erano finite».
È solo l’inizio del calvario per Elia Natoli. «A quel punto non sapendo come fare, il medico ha usato del cartone per immobilizzare il piede», prosegue. Una storia denunciata dal padre del ragazzo su Facebook, sulla quale è già intervenuto anche il presidente della Regione Renato Schifani. «Mi ha chiamato stamattina per scusarsi – ha detto il trentenne, che inizialmente ha pensato a uno scherzo -. Io comunque sarei dovuto tornare in Ortopedia il lunedì per farmi visitare, ma ho preferito andare a Messina in un centro privato dove mi hanno ingessato. Certo, mi è costato 200 euro».
“La Direzione Strategica ha incaricato una Commissione Ispettiva per verificare i fatti rappresentati nell’episodio avvenuto nell’ospedale di Patti”. A dirlo il direttore generale dell’Asp Giuseppe Cuccì. “La Commissione – spiega Cuccì- ha esitato un verbale i cui contenuti rappresentati hanno determinato l’adozione dei primi provvedimenti e sono stati richiesti ai rispettivi Direttore di Dipartimento, di avviare procedimenti disciplinari nei confronti del personale coinvolto. Per quanto attiene i dispositivi è necessario precisare che gli stessi immobilizzatori monouso cartonati sono presenti presso i magazzini farmaceutici di tutti gli altri Presidi ospedalieri dell’Azienda, tant’è che sono stati già consegnati al PS di Patti, che ne ha fatto richiesta solo oggi. Appare utile ancora precisare che l’attuale organizzazione aziendale, come concordata in sede di incontri con i responsabili di settore, prevede la possibilità di rivolgersi al PO di Milazzo H24 per consulenza e/o trasferimento del paziente ortopedico. Le attività ispettive si concluderanno lunedi p.v.”.