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La Uil affonda i colpi contro la gestione della sanita’ messinese

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“Finché la sanità pubblica sarà prigioniera di una classe politica lottizzatrice e clientelare, saranno i cittadini più deboli a pagare un prezzo sempre più salato per garantirsi il basilare diritto alla salute. L’inspiegabile ennesimo rinvio delle nomine dei direttori sanitari ed amministrativi dell’Asp di Messina, dell’Irccs Neurolesi “Piemonte” e dell’A.O. Papardo, da parte dei manager, rappresenta l’ulteriore certificazione della lottizzazione della sanità pubblica che, nei fatti, spossessa, contra legem, i manager della specifica e formale competenza in merito alle succitate nomine. Al netto dell’indignazione, i pesanti ritardi accumulati per completare il management aziendale stanno causando, cascata, pesanti rallentamenti nelle procedure concorsuali, mancata programmazione aziendale e di conseguenza il blocco degli investimenti sulle risorse umane. È sotto gli occhi di tutti il nefasto disegno finalizzato a privilegiare la sanità privata a scapito di quella pubblica: la privatizzazione di alcune attività sanitarie ospedaliere dei presidi ospedalieri di Mistretta e di Sant’Agata Militello, nei quali un’azienda sanitaria privata gestisce di attività sanitarie non previste dalla Rete Ospedaliera (come ad esempio oculistica ed Urologia, sono macroscopici esempi. È recente l’accordo stipulato tra la Regione e la sanità privata con ingenti risorse assegnate alla stessa, per ridurre anche le liste di attesa, mentre le aziende sanitarie pubbliche fanno i salti mortali per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. La provincia di Messina è stata fortemente penalizzata dalla mancata realizzazione dell’attuale Rete ospedaliera del febbraio 2019. Tale Rete ospedaliera si è rivelata, per il nostro territorio provinciale, un grande bluff in quanto numerose unità operative previste e sancite dalla normativa regionale non sono state mai attivate con la scusa dell’insufficienza dei tetti di spesa assegnati alle singole aziende” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl, e Pippo Calapai, segretario generale Uil Pensionati.
E’ opportuno lanciare un grande allarme poiché la condizione, già fragile, dell’offerta e dei servizi della sanità pubblica di Messina e provincia si aggraverà ulteriormente a causa anche della legge sull’autonomia differenziata che avrà forti ricadute in termini di tagli ai finanziamenti della sanità: una legge che stiamo fortemente osteggiando attraverso la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della stessa. La Uil, la Uil Fpl e la Uil Pensionati dicono basta a questa drammatica situazione che, tra l’altro, produce sempre maggiori tagli alla sanità pubblica con le gravi conseguenze sociali: si cura soltanto chi ha le possibilità economiche di farlo, mentre le persone economicamente più fragili sono costrette a rinunciare alle cure in quanto impossibilitati a sostenere le relative esose spese. Pertanto, chiediamo al Presidente della Regione Siciliana e all’assessore regionale alla Salute di prevedere un sensibile aumento dei tetti di spesa delle aziende ospedaliere messinesi per consentire l’attivazione delle numerose unità operative previste dalla Rete ospedaliera vigente. Infine, ci appelliamo ai Direttori generali affinché si riapproprino ed esercitino immediatamente, senza attendere i bilancini della lottizzazione politica, le esclusive competenze che la legge gli assegna in merito al conferimento delle nomine dei Direttori sanitari ed amministrativi di tutte le aziende sanitarie messinesi che, allo stato, sono letteralmente paralizzate” hanno così concluso Tripodi, Andronico e Calapai.