Si è intensificata l’attività eruttiva dell’Etna, già iniziata da un paio di settimane. Nelle ultime ore il cratere Voragine ha offerto uno spettacolo visibile da diversi abitati. In questi giorni si sono moltiplicati anche i boati udibili da quasi tutti i centro pedemontani.
L’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che monitora costantemente il vulcano attivo più grande d’Europa, oggi (30 giugno) comunica che i suoi vulcanologi si sono recati nell’area sommitale, per verificare cosa stia realmente accadendo e segnala «l’emissione di una colata lavica intracraterica che dal cratere Voragine fluisce all’interno del cratere Bocca Nuova, e in particolare all’interno del cratere a pozzo BN2».
Contestualmente, prosegue la debole attività stromboliana al cratere Voragine, iniziata fra il 13 e il 14 giugno, che causa il lancio di materiale piroclastico all’interno della depressione craterica.
L’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dal pomeriggio del 23 giugno, attualmente si attesta su valori medio-alti. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo non si registrano variazioni significative alle reti di monitoraggio.
