Home Attualita' Siccita’: il Lago di Pergusa, l’unico invaso naturale della Sicilia, ridotto a...

Siccita’: il Lago di Pergusa, l’unico invaso naturale della Sicilia, ridotto a una pozzanghera

285

La siccità che sta colpendo la Sicilia non ha precedenti indubbiamente almeno nella storia recente. Ne fa le spese anche il Lago di Pergusa, considerato il più prestigioso e significativo della Sicilia, che rischia di scomparire. Le immagini che vedete sono devastanti, mostrando un lago quasi completamente prosciugato, ridotto a una pozzanghera.
La terribile siccità che affligge l’isola ha colpito duramente questo lago, importante sia dal punto di vista culturale che ambientale. Situato vicino a Enna, il Lago di Pergusa è stato celebrato da Ovidio nelle “Metamorfosi” e da Claudiano ne “Il ratto di Proserpina”, descritto come un luogo incantato con acque limpide e foreste ombrose. Secondo la mitologia greca, sulle sue sponde sono nate le quattro stagioni.
Nulla è stato fatto per impedire un disastro senza precedenti!
Attualmente, dopo mesi di agonia e una settimana di insopportabili miasmi, il lago è quasi completamente svanito, lasciando solo una chiazza di fango umido che si asciuga sotto il sole cocente dell’estate.
Legambiente Sicilia accusa la gravissima crisi climatica, ma anche l’inerzia e la mancanza di intervento da parte delle autorità competenti. Il lago, proprietà della Regione Siciliana, e la Riserva Naturale del Lago di Pergusa, gestita dall’ex Provincia Regionale di Enna (ora Libero Consorzio), sono sotto la responsabilità dell’amministrazione regionale.
Le operazioni di pulizia sono state eseguite solo parzialmente e in modo disorganizzato, con accumuli di detriti che bloccano il flusso dell’acqua. «Se il tavolo di lavoro fosse rimasto attivo – continua Amato – avremmo dati aggiornati sulla falda acquifera e avremmo potuto valutare l’introduzione di acque extra bacino in futuro. La Regione non ha riconosciuto l’importanza di questo patrimonio di biodiversità e cultura, condannando il Lago di Pergusa a un’agonia lenta».