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La droga entrava nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: finiscono in cella un agente di polizia penitenziaria e un infermiere dell’Asp di Messina

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Ci sono anche un agente di polizia penitenziaria e un infermiere dell’Asp di Messina tra i destinatari della misura cautelare in carcere eseguita dai carabinieri nell’ambito di una vasta operazione antidroga coordinata dalla Dda della Procura di Messina. Al centro delle indagini il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, dove l’agente avrebbe coadiuvato uno dei capi del gruppo criminale, detenuto, consegnandogli stupefacente, poi distribuito nell’istituto penitenziario, mentre l’infermiere avrebbe introdotto la droga nel carcere, ceduta poi ad alcuni reclusi.

A Barcellona Pozzo di Gotto, è emerso dalle indagini dei carabinieri, arrivava l’hashish dalla Spagna che più gruppi locali, ben strutturati, avrebbero fatto entrare anche nel carcere, dove un detenuto distribuiva dosi e telefonini entrati illegalmente. Cellulari nell’istituto penitenziario erano forniti anche da un altro gruppo, costituito da detenuti e una donna che agiva dall’esterno.
Contestualmente, all’esecuzione delle misure cautelari, i militari dell’Arma hanno anche eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di cinque società, compresa una concessionaria di autovetture, ubicate a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e in Spagna, di 7 beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un istituto di credito spagnolo, intestati o nella disponibilità degli indagati, del valore complessivo di 4 milioni di euro, essendo stati acquisiti consistenti elementi indiziari per ritenere che tali attività fossero il reimpiego dei profitti illecitamente acquisiti.