A pochi giorni dall’insediamento di Francesco Iarrera a sindaco, confermato alla guida del Comune, a Oliveri è terremoto politico: si sono dimessi i consiglieri di minoranza eletti Patrizia Scardino, Michele Pino e Pino Girolamo e hanno firmato la rinuncia alla surroga anche tutti gli altri 8 candidati di SiAmOliveri, lista in appoggio a Pino sindaco.
“La nostra è stata una scelta forte, difficile ma ponderata, siamo consapevoli del rischio di interpretazioni strumentali ma non vogliano né possiamo far parte di questo sistema. In questi anni abbiamo più volte denunciato pubblicamente l’assenza di confronto con l’opposizione nel merito delle questioni e una gestione non trasparente degli affari amministrativi. Vogliamo che si accendano i fari su come è stata condotta l’amministrazione fino ad oggi, in particolare l’affidamento di incarichi e lavori, dove ci siamo imbattuti in una vera e propria Parentopoli”, spiega Pino. La minoranza, ora opposizione “sull’Aventino”, dichiara di “non voler fornire più alcun alibi all’operato del sindaco Iarrera e i suoi”.
Pino ha stilato un dossier che sarà consegnato alle autorità giudiziarie e alla Prefettura “…perché venga verificata la regolarità di lavori e incarichi. Di là dei profili di regolarità delle procedure amministrative e del rispetto delle normative, di cui chiediamo comunque la verifica agli organi competenti, c’è un indubbio problema di opportunità che condiziona la vita politica del Comune”.
“Abbiamo scelto un atto eclatante – spiegano i dimissionari – perché abbiamo assistito ad una campagna elettorale fortemente condizionata e vogliamo a tutti i costi contribuire a ripristinare la trasparenza e la legalità a Oliveri, ma non ci è stato consentito di farlo in aula, sino ad oggi. Nel Comune sono in arrivo finanziamenti cospicui e abbiamo il timore che possano concretizzarsi rischi maggiori sotto il profilo della regolarità”.
In attesa dell’eventuale risposta delle autorita’ competenti ecco quella del rieletto Francesco Iarrera.
“Tutti siamo vittime del nostro ego. Ma nessuno lo è più di chi rompe i freni in grado di tenerlo a bada ed entra in una dimensione di delirio, che esalta frustrazioni e libera i propri fantasmi.
Da qui in poi, si vede solo ciò che la propria mente è abituata a costruire.
In campagna elettorale: “Non ci sono decreti di finanziamento”. Due giorni dopo: “Arriveranno cospicui finanziamenti e bisogna sorvegliare”.
In campagna elettorale: “Ci vediamo giorno 10, per collaborare tutti assieme”. Due giorni dopo: “Ci dimettiamo perché non ci fanno parlare”.
In 5 anni di minoranza invisibile, il dossier è rimasto chiuso nel cassetto. Due giorni dopo che la gente di Oliveri lo ha sfiduciato si ricorda che ha un dossier.
Aveva ragione Flaiano: la situazione politica di Oliveri è grave, ma non seria.
Solidarietà ai 547 cittadini orfani di simile sconcertante e ponderata decisione. Per qualsiasi vostra istanza, cercate il Sindaco.
Bisognava convincere il resto della popolazione della sua inaffidabilità. Missione compiuta”.
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