Si è chiusa con tre condanne, due delle quali parecchio pesanti, l’udienza preliminare davanti al gup Eugenio Fiorentino per i tre giudizi abbreviati dell’operazione sull’ennesimo giro di droga sui Nebrodi, che ai primi di ottobre dello scorso anno portò all’operazione dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, sui rifornimenti in Calabria e lo spaccio lungo i centri nebroidei, e che aveva come base operativa i centri di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja.
Il giudice Fiorentino ha condannato a 16 anni e 8 mesi Michele Siragusano, ritenuto il capo dell’organizzazione. Poi 15 anni è stata la condanna per Emiliano Franzone, per il quale il giudice ha ritenuto sussistente la qualifica di capo promotore, che invece era stata esclusa dal Gip in sede di ordinanza cautelare; infine 3 anni e 6 mesi è stata la condanna per il calabrese Bruno Emanuele.
Patteggiamento per Salvatore Ridinò, 40 anni, di Gioiosa Marea, a 2 anni e 4.000 euro di multa, pena sospesa, previa derubricazione del reato nell’ipotesi lieve. Rinviata la posizione di Sebastiano Pelle, 52 anni, di Bovalino (RC), per incompetenza territoriale, al Tribunale di Reggio Calabria dove si procede.
Gli imputati, rinviati a giudizio lo scorso 17 gennaio dal Gup del Tribunale di Messina Eugenio Fiorentino, sono:
Dario Di Perna, 31 anni, di Raccuja; Piera Mirella Mondello, 53 anni, di Sant’Angelo di Brolo; Francesco Cotugno, 29 anni, di Raccuja; Alessandro Faranda, 36 anni, di Patti; Mirko Maniaci, 29 anni, di Sant’Angelo di Brolo; Salvatore Ratto, 38 anni, di Sinagra e Antonino Tuccio, 34 anni, di Raccuja.
Si riprende il 2 maggio.