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No alla calamita’ per gli incendi dell’estate, Palermo attacca Roma, le opposizioni Schifani

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Foto OraWebTv

La scorsa estate la Sicilia è stata devastata dagli incendi, che oltre alla distruzione di numerosi ettari di macchia mediterranea hanno causato sei morti. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, non ha riconosciuto lo stato di emergenza che avrebbe permesso all’Isola di ripagare i danni o parte di essi ai numerosi cittadini.
“Ho convocato per mercoledì a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione“, ha dichiarato Nello Musumeci, ex presidente della Regione siciliana. “I due direttori, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, già da agosto si confrontano sul tema, senza trovare una intesa – mi riferiscono gli uffici romani – per carenza di documentazione da parte della Regione. Diverso, invece, il discorso sulle altre calamità: solo nel 2023, infatti, all’Isola sono state destinate da Roma risorse per circa 94 milioni di euro. Il difetto sta nella relativa norma del Codice di Protezione civile, che va rivista, assieme ad altri adeguamenti. Ci stiamo lavorando e presto la cambieremo”.
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani non nasconde il proprio disappunto per ciò che sta accadendo: “Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco. Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, così come previsto dall’articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco”.
“Contrasteremo – prosegue Schifani – questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica. Ma assicuro i siciliani danneggiati dagli incendi estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata, perché la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile. Mi accingo a convocare per la giornata di domani una seduta straordinaria della giunta di governo per le determinazioni del caso”.
“Incredibile ma vero, Schifani chiede a Roma lo stato di emergenza dopo i 6 morti e gli infiniti danni a seguito degli incendi e Roma sbatte la porta in faccia – dichiara il deputato regionale di Sud Chiama Nord Isamaele La Vardera -. La beffa è che la risposta arriva dalla Protezione Civile che fa riferimento proprio a Nello Musumeci ex governatore siciliano. Una bocciatura allucinante che dimostra come il Governo si sia lavato le mani e abbia lasciato sola la Sicilia. In soldoni, avete subito danni vedetevela voi“ ha aggiunto il deputato.
“In questa finanziaria rivendico di aver inserito la mia quota di 300 mila euro per chi ha subito danni e ha perso tutto – ha continuato La Vardera -, solo allora, il Governo capendo che non poteva non fare nulla ha aggiunto 2,7 milioni di euro. Troppo pochi per arrivare ad aiutare tutti, solo con l’Intervento di Roma si potevano ristorare tutte quelle famiglie che hanno perso la loro casa e che da mesi non hanno più nulla, come la famiglia Meli. Siamo di fronte ad una crisi con Roma conclamata, Schifani prenda atto che Roma ha dimenticato la Sicilia e i siciliani”.
“I nostalgici della ‘fiamma’ se ne fregano delle fiamme che hanno messo in ginocchio la Sicilia. L’intera regione umiliata dal governo nazionale: 150 milioni di danni che non interessano a Meloni e soci – dichiarano la segretaria provinciale di Catania del Pd, Maria Grazia Leone e il vicesegretario dem Nino Vullo -. Un disinteresse, quello dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci che da Roma continua a fare danni, in piena sintonia con un governo che ha espunto il Mezzogiorno dall’agenda politica del Paese e con la pavida compiacenza del Governo Schifani.”
“A luglio, nel comprensorio acese, amministratori, volontari e cittadini hanno dovuto affrontare le fiamme, con mezzi di fortuna, soli ed inermi per ore e ore. Per molti di loro la conta dei danni è stata pesantissima. Insomma, una regione ridotta a colonia. Le famiglie, le imprese, i territori colpiti non meritano una risposta concreta? O continuano a colpi di sola propaganda?. Ai sindaci, ai cittadini, agli elettori in buona fede, tocca adesso svelare l’imbroglio e alzare la testa”.
Le dichiarazioni odierne del Ministro Nello Musumeci hanno provocato diverse reazioni nell’agone politico siciliano. E’ intervenuto così il Presidente Provinciale di Italia Viva Palermo Giandomenico Lo Pizzo: ”Rimaniamo basiti leggendo il comunicato del ministro con delega alla Protezione civile, il siciliano Nello Musumeci. Il Ministro, in un gioco di rimpalli di responsabilità col governo regionale guidato dal suo alleato Renato Schifani dichiara candidamente che ha perso sei mesi di tempo per mettere d’accordo i dirigenti della Regione Siciliana sulla pratica relativa agli incendi della scorsa estate, senza ancora peraltro, esserci riuscito!
Se non fossero interessati danni a case, boschi, attività produttive e infrastrutture provocati dagli incendi potremmo anche derubricare l’uscita come una spiacevole battuta ma, invece, si tratta di cose serie, per le quali i siciliani guardano attoniti e per le quali, noi di Italia Viva, esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione.
Ricordiamo quanto lontani sono i tempi dell’ordine del giorno approvato dall’allora governo Draghi nella legge di bilancio 2022 e presentato dal senatore di Italia Viva Davide Faraone per dare subito un ristoro ad agricoltori, attività produttive e Comuni dopo i devastanti incendi dell’estate del 2021, una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro che mise la Regione Siciliana nelle condizioni di poter operare a ristoro per la gran parte dei danni subiti da parte di attività produttive e Comuni.”