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Barcellona verso il dissesto ma senza aumento imposte e tagli al personale

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La crisi al Comune di Barcellona dovrebbe portare presto al dissesto con l’amministrazione Calabrò che annuncia una conferenza stampa chiarificatrice e nel frattempo ha diffuso la seguente nota:
“A conclusione di un percorso di chiarezza e trasparenza dei conti del Comune, iniziato lo scorso mese di febbraio, approfondito anche con il supporto degli organi del Ministero, la giunta Calabrò, con grande senso di responsabilità nei confronti della città, ha approvato il provvedimento relativo alla procedura di dissesto, misura questa obbligata e resa necessaria dalla gravità della situazione finanziaria pregressa.
Una decisione quindi presa non a cuor leggero, ma con la consapevolezza che alla luce di criticità mai risolte e accumulate nel tempo e senza alternative valide che diano serenità economica, il dissesto è l’unica soluzione che porterà ad una fase di rilancio e di stabilità finanziaria, consentendo di guardare avanti con la possibilità di garantire lo sviluppo del Comune.
Sin dalla fine di febbraio la giunta Calabrò, rimodulata in seguito alle note vicende politiche, ha avviato un’azione di chiarezza per accertare le ragioni per le quali l’Ente si trovava in una situazione di sofferenza economica che determinava ritardi nei pagamenti ai fornitori ed enormi difficoltà nel trovare le risorse per provvedere ai servizi essenziali. La giunta Calabrò si è ritrovata un Piano di riequilibrio, formulato dalla precedente amministrazione che prevedeva aliquote al massimo per i cittadini e difficoltà nel porre in essere misure di ripiano. La scelta suggerita dagli assessori che al momento dell’insediamento della giunta Calabrò detenevano la responsabilità del Bilancio fino a gennaio 2023 è stata quella di continuare con il Piano di riequilibrio, rimodulandolo ulteriormente.
A conti fatti però le scelte operate non sono state lungimiranti e per approvare a fine dicembre 2022 il Bilancio di previsione si è fatto ricorso ad ingenti contributi straordinario, contando su previsioni fin troppo ottimistiche rispetto alle entrate che non si sono poi registrate.

Oggi, guardando i numeri di una situazione ereditata e mai sanata, il Comune non può rispettare il Piano di riequilibrio e spesso deve sottrarre risorse dalla gestione ordinaria per adempiere alle misure previste dal Piano stesso. Tutto questo a scapito dei servizi essenziali.
L’amministrazione pertanto, dopo un’attenta analisi, suffragata anche dalla consulenza tecnica degli organi del Ministero, ha dovuto prendere una decisione obbligata e necessaria, che è attualmente l’unica soluzione possibile ed opportuna per porre le basi della ripartenza del Comune.
E’ opportuno però sgomberare il campo da ogni equivoco. Il dissesto non comporterà alcun aumento delle imposte per i cittadini, dal momento che le stesse sono al tetto massimo dal 2019. Non ci saranno licenziamenti nè tagli al personale e si potranno fare e le stesse cose che sono legittime in questo momento, anzi con qualche risorsa in più e con un bilancio puntuale. L’obiettivo, dopo aver ereditato conti in stato di estrema criticità è, con grande senso di responsabilità quello di risanarli in un tempo circoscritto e determinare una necessaria ripartenza, come d’altronde già fatto da altri comuni, compresa la vicina Milazzo. Soltanto seguendo questa strada è possibile rilanciare l’Ente e dare stabilità alle finanze, esattamente come è accaduto a Milazzo e a tanti altri comuni in situazioni analoghe alle nostre. Ulteriori approfondimenti in ordine al provvedimento seguiranno in occasione dell’esame della delibera in Consiglio comunale“.