Home Cronaca Droga a go go sui Nebrodi, i nomi dei 13 arrestati

Droga a go go sui Nebrodi, i nomi dei 13 arrestati

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La Guardia di Finanza ha smantellato un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e marijuana in diversi comuni dei Nebrodi. La droga arrivava dalle ‘ndrine calabresi e da Cosa Nostra catanese. 13 le persone arrestate fra le quali 9 ritenute vicine al clan tortoriciano dei Bontempo Scavo.
Raggiunti da ordine di custodia cautelare in carcere Francesco Cotugno, 29 anni, Dario Di Perna, 31 anni, Nunzio Emiliano Franzone, 42 anni, e Antonino Tuccio, 34 anni, tutti di Raccuja, Michele Siragusano, 48 anni, Mirko Maniaci, 29 anni, e Piera Mirella Mondello, 53 anni, tutti di Sant’Angelo di Brolo, Salvatore Ratto, 38 anni, di Sinagra e Salvatore Ridinò, 40 anni, di Gioiosa Marea. E poi Antonino Pappalardo, 45 anni, di Paternò, Giuseppe Licastro, 22 anni, di Reggio Calabria, Bruno Emanuele, 24 anni, di Mongiana (in provincia di Vibo Valentia) e Sebastiano Pelle, 52 anni, di Bovalino. Nell’ordinanza figura un quattordicesimo indagato per il quale non è stata emessa misura cautelare: si tratta di Alessandro Faranda, 36 anni, originario di Patti.
L’attività investigativa ha preso avvio dalla segnalazione dei funzionari della Dogana tedesca che, nell’aeroporto di Francoforte, hanno sequestrato alcune spedizioni postali, contenenti piccole dosi di sostanze stupefacenti destinate al territorio peloritano.
«Gli approfondimenti – dice il gruppo investigazioni criminalità organizzata del nucleo di polizia economico finanziaria di Messina – facevano ipotizzare l’esistenza di un ben più strutturato traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in cui risultavano effettivamente coinvolti diversi soggetti domiciliati in provincia di Messina. Data l’elevata professionalità dei personaggi coinvolti, le investigazioni, condotte attraverso le classiche attività di osservazione, appostamenti e controlli, ed integrate con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno quindi consentito di ricostruire, in modo dettagliato, i ruoli e le funzioni dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale».
Passaggi chiave, il sequestro da cui partirono le indagini, operato ad ottobre 2021 dalla Dogana tedesca all’aeroporto di Francoforte di 52 dosi di ecstasy destinate a Raccuja all’indirizzo di Dario Di Perna, e l’arresto di Piera Mondello, intercettata nel marzo 2022 agli imbarcaderi di Messina con 1,1 kg di cocaina, per gli inquirenti la “cartina di tornasole” dell’operatività del sodalizio su cui stavano investigando. Nel mezzo i riscontri di altre spedizioni dal Nord Europa, in particolare dall’Olanda, intercettazioni, raffronti di tabulati telefonici e tracciamenti di viaggi tra la Sicilia e la Calabria, serviti a ricostruire dettagliatamente i contorni dell’organizzazione prospettata nel quadro accusatorio.
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La droga era destinata ad una fitta rete di acquirenti domiciliati nei comuni tirrenici di Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Raccuja, Sinagra, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Patti, Naso, Ficarra e Piraino, dice la finanza. La banda aveva la propria base nei comprensori messinesi di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja e manteneva stretti contatti con esponenti del clan mafioso dei Bontempo Scavo di Tortorici e con fornitori calabresi e catanesi, appartenenti, rispettivamente, ai più noti clan criminali quali i Pelle-Gambazza, con zona d’influenza nei comuni calabresi di San Luca e Bovalino, e Alleruzzo-Assinnata, con zona d’influenza nel comprensorio catanese di Paternò, articolazione territoriale del clan Santapaola Ercolano.