Home Attualita' Cateno De Luca perde pezzi ma contrattacca e gli danno del sessista

Cateno De Luca perde pezzi ma contrattacca e gli danno del sessista

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Impegnato tra il suo ruolo di Sindaco di Taormina, quello di deputato regionale, la candidatura al seggio suppletivo del Senato lasciato da Berlusconi e conteso da Adriano Galliani nelle elezioni del 22 e 23 ottobre, e la marcia di avvicinamento alle Europee di giugno, Cateno De Luca perde pezzi con il suo partito Sud chiama Nord. Dopo il passaggio alla Lega di Salvo Geraci, deputato regionale e sindaco di Cerda, Italia viva annuncia l’adesione di Dafne Musolino. Si tratta della senatrice eletta nelle file del movimento di Cateno De Luca alle ultime elezioni politiche e fedelissima di De Luca, avendo svolto il ruolo di assessore al Comune di Messina durante la sua sindacatura.
“Se Matteo Renzi pensa di ricattarmi portandosi via un parlamentare, allora non ha capito bene chi sono. Matteo ‘stai sereno’ che anche per te arriverà il momento del giudizio politico: le Europee si avvicinano. Io di certo non mi faccio intimidire dalle tue ritorsioni politiche”. Lo afferma Cateno De Luca. “Mi sento come un padre tradito. A Dafne Musolino non dico nulla, se non ricordarle che l’ho conosciuta quando aveva circa 280 voti e l’ho fatta eleggere al Senato con oltre 260mila voti. Sì è vero sono umano e mi sento come un padre tradito dalla figlia, ma la vita va avanti. Detto ciò le auguro il meglio”, aggiunge Cateno De Luca tornando sull’addio di Musolino. Renzi ha mostrato tutta la sua slealtà, sapete perché ha voluto fare questa mossa? Perché c’era in programma un incontro per il Centro tra me, Renzi, Moratti e Fioroni. Voleva farmi arrivare indebolito, ma Renzi non ha capito una cosa: non sono io ad aver bisogno di lui, ma lui ad aver bisogno di noi”. De Luca poi aggiunge: “Renzi voleva colpirmi anche in questa campagna elettorale per le suppletive di Monza e Brianza. Gli addetti ai lavori mi stanno accreditando sempre di più e questa cosa a Renzi fa rabbia visto che lui non ha nemmeno un candidato in Brianza. Io non devo dar conto a Renzi, ma ai miei elettori. E fino a quando loro mi sosterranno io andrò avanti, con coerenza e determinazione. C’ho sempre messo la faccia, e continuerò a farlo con lealtà”.
Quindi il leader di Sud chiama Nord ha rivelato un retroscena dal quale è nata la polemica del giorno: «Sai cosa ha detto Renzi di te, cara Dafne, al tavolo del Bernini (il tavolo del Centro, con Letizia Moratti e Beppe Fioroni, al quale avrebbe dovuto partecipare lo stesso De Luca, ndr)? Ha detto che se non ti avesse preso lui ti avrebbe preso Calenda, perché sei alla ricerca di visibilità. Tutto si può fare nella vita, ma passare per putt… politica no… Vedi in quale ambiente sei finita?».
“La violenza sulle donne non si consuma solo con atti e gesti fisici, materiali – scrive la senatrice Dafne Musolino dopo i botta e risposta con Cateno De Luca, suo ex leader politico – Al contrario, la violenza sulle donne è spesso preceduta ed accompagnata dalla denigrazione della sua immagine, dall’ offesa alla sua dignità, dall’insinuazione sulla sua carenza
“È un atto di inaudita violenza – continua la Musolino – offendere una donna nella sua sfera intima e personale, isolandola dal suo contesto e immolandola sull’altare di una pretesa mancanza di morale dove il Giudice è sempre un uomo che si sente ferito per non sopporta un rifiuto o perché, semplicemente, quella Donna non ha fatto come voleva lui. Anche in politica le cose non sono molto diverse.
In ogni caso ringrazio Cateno De Luca per il percorso fatto insieme, non rinnego il passato e continuerò a dare voce al territorio e a combattere molte delle battaglie che ritenevo e ritengo siano cruciali per colmare il gap fra cittadini e parlamento. Ringrazio il gruppo per le autonomie che mi ha dato la possibilità di svolgere il mio lavoro in modo sempre libero. La mia attività parlamentare proseguirà nel nuovo gruppo al fianco di Matteo Renzi con il consueto impegno”.