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Ponte e aeroporto nel messinese se non ora quando?

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La Sicilia in generale e la provincia di Messina in particolare avrebbero tutto per ospitare sempre più turisti e vivere di solo terziario o quasi. Purtroppo, però, da Garibaldi in poi la politica ha saccheggiato la nostra Regione tra false promesse e veri scippi che ci hanno portato alla disastrosa situazione attuale con eventi atmosferici e incendi più o meno dolosi che allontanano turisti e tour operator per cattiva gestione dell’emergenza. Con strade ed autostrade colabrodo e pericolose non basterebbero di certo il Ponte sullo Stretto che finora è costato milioni ai contribuenti senza un solo mattone messo, ed un aeroporto nel messinese per far decollare un settore in sofferenza. Ma la politica continua a non dare seguito alle parole che ormai ascoltiamo da decenni.
“Lo sapete – dichiara il Sindaco di Capri Leone, Bernardette Grasso – che insieme al Ponte sullo Stretto e l’ammodernamento della rete viaria locale, l’aeroporto nel messinese è un tema che mi sta molto a cuore. Si tratta di un progetto che ritengo fondamentale per dare una svolta alla situazione economica e sociale del nostro territorio, che purtroppo soffre di un isolamento dannoso.

La provincia di Messina ha una popolazione di circa 650 mila abitanti, prima di Sicilia per numero di Comuni. Tuttavia, il suo PIL pro capite è di soli 14.600 euro, il più basso tra le province siciliane e il terzo più basso tra le province italiane. La provincia di Messina ha un enorme potenziale turistico, grazie alla sua ricchezza di bellezze naturali, artistiche e culturali protette dall’Unesco. Tuttavia, il flusso di turisti che visitano la nostra provincia è molto inferiore a quello che potrebbe essere, a causa della scarsa accessibilità e della concorrenza di altre destinazioni più facilmente raggiungibili.

La mancanza di infrastrutture adeguate rende difficile attrarre anche gli investimenti e favorire l’innovazione e l’occupazione.

Garantirebbe un aumento della mobilità dei cittadini, un incremento del turismo e uno stimolo per l’economia.

Si tratta di una necessità, non è utopia. È un progetto realizzabile e per il quale mi sto battendo da anni affinché diventi realtà”.