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La Lnd inserisce la Reggina ed il Citta’ S.Agata non accetta la decisione

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La Lega Nazionale Dilettanti ha ufficializzato l’inserimento nel girone I di serie D della Reggina, estromessa dalla B ed iscritta con la dicitura societaria di “Fenice Amaranto”, che porta così a 19 il numero di squadre del raggruppamento.
Per effetto di ciò, è stato modificato il calendario del campionato già iniziato domenica scorsa, il cui una squadra per ciascuna giornata osserverà un turno di riposo.
Il Città di Sant’Agata dunque domenica 17 settembre alla 2^ giornata affronterà al “Fresina” la Vibonese e non più il Trapani. Per i nostri biancoazzurri i due match con i reggini sono stati fissati alla 9^ giornata, all’andata al “Granillo” di Reggio Calabria il 22 ottobre ed al ritorno il 18 febbraio al “Fresina”.
Ai microfoni di Goalsicilia.it, il dg del Sant’Agata, Gianluca Amata, commenta così l’inserimento della nuova Reggina nel gruppo I:
“Una situazione paradossale, ai limiti dell’irreale, a campionato iniziato si aggiunge in sovrannumero la “Fenice Amaranto”, si dànno 15 giorni di proroga di mercato, si riformulano i calendari.
Ma come si può accettare passivamente, senza rappresentare tutte le perplessità, le criticità e l’inopportunità di questa “operazione” da parte di tutte le società di serie D, del girone I in particolare.
I tifosi da tutelare, non solo solamente quelli dell’ex Reggina che hanno subito un vero e proprio furto, che li ha privati di tutto ciò che avevano di più bello (sportivamente parlando) del quale nessuno li potrà mai risarcire.
Ogni anno ciclicamente accade, Bari, Palermo, Catania, adesso ex Regina, la serie D che molti, tanti di noi hanno dovuto conseguire sul campo, hanno salvato, o che vorrebbero vincere, deve necessariamente a tutti i costi fare i conti con una “norma” che la regala non a delle società virtuose ma di fatto a delle fallite?
Quest’anno addirittura a campionato in corso!
Mi auguro che quella norma venga rivista immediatamente, che la serie D che è una categoria importante, non sia un premio o addirittura in alcuni casi, un incentivo al fallimento”.