Home In primo piano La Sicilia torna all’antico, in primavera elezioni provinciali

La Sicilia torna all’antico, in primavera elezioni provinciali

354

Si scaldano i motori per le elezioni provinciali che tra poco verranno indette dalla Regione Siciliana con un apposito decreto nel quale verrà anche inserita la data che dovrebbe essere nel prossimo autunno oppure, se non si dovesse arrivare, nella prossima primavera tra marzo e maggio: è comunque escluso l’accorpamento con le europee del 9 e 10 giugno 2024.

La giunta Schifani ha approvato un disegno di legge che prevede di prolungare fino al 30 settembre 2024 la permanenza in carica dei commissari che da quasi 10 anni reggono i Liberi Consorzi, le associazioni di enti locali che hanno preso il posto delle Province. Si eviterà così che vengano eletti i vertici naturali di questi Liberi Consorzi con un meccanismo (mai applicato) che chiama alle urne solo sindaci e consiglieri dei Comuni: si chiamano elezioni di secondo livello.

L’Ars potrebbe approvare la legge di riforma proposta dal governo Schifani che reintroduce l’elezione diretta a suffragio universale sia nei Liberi Consorzi che nelle Città Metropolitane. È un passaggio che riporterà la lancette della politica a prima del 2014 ridando vita alle vecchie Province. Su questo maggioranza e opposizione sono d’accordo.

Il testo è semplicissimo: prevede che «in caso di mancata approvazione entro il 30 giugno» della riforma che reintroduce le vecchie Province vengono bloccate le elezioni nei Liberi Consorzi e si vada avanti con i commissari fino a fine settembre 2024. In pratica, il governo dà all’Ars un anno per approvare la riforma.