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Va bene il ponte ma strade ed autostrade provinciali e non quando saranno sistemate?

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Come sito informativo il nostro dovere è anche quello di raccogliere le segnalazioni e le lamentele degli utenti che direttamente o sui social espongono i vari problemi che attanagliano la nostra provincia. Atavico e sempre più grave appare quello delle arterie autostradali e non che sono ridotte ad uno stato penoso e dove basta un intoppo per far saltare tutto, con danni a cose e, purtroppo, persone. Saremmo anche favorevoli alla famigerata costruzione del ponte sullo Stretto che da anni costa soldi alla collettivita’ senza che ne sia stato messo un solo pezzo, a patto, però, che prima di ogni cosa quello che c’è attorno venga sistemato e non rattoppato. Ebbene tornando alle segnalazioni ne abbiamo vista una su fb da parte di tale Anna Mallamo dove si parla anche ironicamente e con metafore della A20, una delle peggiori e più care arterie d’Italia. Peraltrro discorso che si può allargare alla A18 o alla tratta da Patti a Palermo senza quasi differenze, per non parlare anche delle statali e delle provinciali.
“Stanotte – scrive – ho fatto un pezzo di Messina-Palermo, o A20, da Patti a Messina. Vi dico solo che è evidente che si tratta di un fichissimo “Squid Game” siciliano. Scopo del gioco: sopravvivere in un’autostrada geneticamente modificata per somigliare a un flipper, in cui tu sei la pallina. Nella foto, potete vedere i lavori per organizzare i circa 64 chilometri (pedaggio: 3,8 euro) in modo che circa ogni cinquanta metri ci sia un handicap diverso per i fortunati giocatori e nessuna, ripeto nessuna, parte del percorso sia uguale a un’altra.
Ci sono i tratti senza striscia di mezzeria ma coi catarifrangenti alti, i tratti con due strisce, una bianca e una gialla, che NON coincidono – presumo per ricordarti che nella vita tutto è possibile, e non esiste una sola strada (dopotutto la filosofia l’abbiamo inventata qui, e sono certa che raffinati sofisti siedano nel consiglio del Cas) (non fate battute, prego: l’autostrada A20, come la A18, è gestita col Cas) – ; i tratti con luci intermittenti da albero di Natale dopato, preferibilmente in curva, che ti catturano (“guarda le luci, amore mio, guarda le luci”), forse per sempre; i tratti in cui la corsia (una sola, come i tre quarti del percorso: cosa sono queste mollezze a cui siete abituati, addirittura due corsie, quando non tre, popolo di inetti comodisti che non amano l’ebbrezza del rischio) è strettissima, tra divisori di cemento armato e pareti della galleria (lì il gioco prevede che tu la percorra ad alta velocità, altrimenti l’organizzazione si incarica di mettere subito dietro di te un Tampinatore Seriale, preferibilmente dotato di fari di ultima generazione a Led capaci di arrivare fino al nervo ottico dell’avversario).
Poi ci sono i tratti senza nulla, né mezzeria, né catarifrangenti, in modo che tu possa ammirare la campagna circostante e le sue rare luci, simbolo d’un mondo agreste che stiamo perdendo (tratti a cura delle Pro Loco e dell’Associazione Borghi di notte), il che avviene immediatamente prima dei tratti Pop progettati da celebri light-designer, che si divertono a comporre le immagini più ardite (la Tour Eiffel, Cartagine in fiamme, Capodanno a Las Vegas, una festa di compleanno a caso di Trump), magari a contrasto con la macchia bruciata (bellissime le installazioni di interi alberi carbonizzati, che ci rammentano la caducità umana e il prometeico orgoglio piromane): vince chi riesce a riconoscerle senza scalare di marcia.
Certo, sono avvantaggiati i giocatori che si trovano nelle gallerie: lì il punteggio raddoppia, o anche triplica, a secondo che l’opzione sia una sola corsia nel buio o doppia corsia con luci stroboscopiche, che il Twiga se le sogna.
Insomma, signori, qui siamo fortunati: non ci annoiamo mai, e nessuna regione d’Italia, sono certa, è in grado di offrire un simile intrattenimento ai suoi ospiti.
Open To Messina-Palermo, non ve ne pentirete”!