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L’opposizione santagatese chiede consiglio aperto per scongiurare privatizzazione ospedale

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I consiglieri di minoranza del Comune santagatese hanno ufficialmente chiesto la Convocazione urgente del Consiglio Comunale in seduta Aperta, ai sensi dell’art. 12 comma 1° del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, per la trattazione della problematica inerente all’Accordo di collaborazione tra la fondazione Giglio di Cefalù e l’Ospedale di Sant’Agata di Militello, al diritto alla salute dei cittadini dei Nebrodi, ed alla sua tutela, ed anche tra Sanità Pubblica e Sanità Privata.
“Il Sindaco di Sant’Agata di Militello – scrivono – ha indetto una conferenza stampa per presentare l’accordo di collaborazione tra la fondazione Giglio di Cefalù e l’Ospedale di Sant’Agata di Militello;
Che, piuttosto che avere un atteggiamento di salvaguardia di un importante presidio pubblico nel territorio, l’Ospedale è stato abbandonato a sé stesso, nonostante gli impegni assunti dai politici che sistematicamente hanno sfilato presso il nosocomio santagatese e dato garanzie di intervenire per ripristinare le condizioni minime di tutela della salute dei cittadini dei Nebrodi;
Che restando così le cose o, peggio ancora, avviando un nuovo corso in cui la sanità pubblica abdica rispetto ai propri doveri e responsabilità ed il privato mette le mani sui DRG, senza oneri ed impegni adeguati a garantire il sinallagma contrattuale della collaborazione ed una effettiva tutela della salute degli utenti, che verrebbero costretti a ricorre sempre più alle prestazioni sanitarie a pagamento;
Che nel precedente mandato amministrativo era stato chiesto dai consiglieri di minoranza “un consiglio comunale aperto” sull’Ospedale di Sant’Agata, “in considerazione del perdurare del silenzio da parte degli amministratori ed il mancato approfondimento nelle sedi istituzionale delle problematiche del nosocomio” tenutosi nel 2019, che aveva, a suo tempo, comportato degli impegni da parte dei politici ed anche del Direttore Generale pro-tempore dell’ASP di Messina, dott. La Paglia e l’allora assessore Bernadette Grasso;
CONSIDERATO
Che la soluzione prospettata ed illustrata dal Sindaco non appare condivisibile, in quanto pregiudizievole per il paese e si pone in contrasto con il dovere di garantire una tutela effettiva alla salute dei cittadini dei Nebrodi;
Che la convenzione in parola appare assolutamente insufficiente ad integrare la carenza del presidio ospedaliero, non è, infatti, in grado di comportare un sostanziale miglioramento del servizio sanitario locale, anche in considerazione della sua genericità e tra l’altro non pone termini e oneri specifici in capo al Giglio, non dà tutela all’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina e meno che mai ai Cittadini.
Che si ritiene si possano e si debbano trovare soluzioni alternative per garantire la salute dei cittadini;
Che i consiglieri comunali, peraltro, non sono stati coinvolti nella scelta e neanche invitati alla conferenza stampa