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Cancellazioni e disagi per viaggiatori e pendolari per lo sciopero dei treni

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È terminato alle 15 lo sciopero nelle ferrovie che ha coinvolto il personale di Trenitalia e Italo, ridotto di qualche ora dopo l’intervento del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
Anche in Sicilia l’adesione è stata alta come non succedeva da tempo. Secondo la Filt-Cgil regionale ad incrociare le braccia sono stati il 95% dei lavoratori.
“Dalle 9 di oggi tutti i treni sono stati soppressi, ma anche molti dopo le 15, orario in cui si concluderà lo sciopero per la precettazione, erano stati soppressi prima”, dice Alessandro Grasso, segretario Filt Cgil Sicilia.
La protesta avrà quindi una coda che si trascinerà per diverse ore del pomeriggio, tra treni cancellati e ritardi.
Disagi inevitabili”, dicono da Trenitalia, che fornirà i dati di adesione solo a sciopero finito.
Per la Fit Cisl siciliana, “l’adesione allo sciopero è stata del 70% – dice il segretario del sindacato, Dionisio Giordano -, e la stessa percentuale riguarda i treni cancellati. Un buon risultato – dice Giordano – I lavoratori hanno dato una risposta importante alla vertenza. Il ministro Salvini oltre che precettare dovrebbe adesso riunire le parti e discutere di come risolvere i problemi dei lavoratori”.
Lo sciopero non è contro gli utenti ma è finalizzato proprio a creare le condizioni per assicurare alla clientela un servizio migliore. Alla base della protesta, infatti, vi è la richiesta di copertura del fabbisogno organico. Secondo le stime sindacali occorrono circa 1000 assunzioni in Trenitalia e circa 150 in Italo-Ntv, atteso che le imprese ferroviarie, a fronte di una proclamazione di sciopero avvenuta il 21 giugno scorso, non hanno ritenuto opportuno avviare una trattativa sindacale.
Le rivendicazioni dei lavoratori sono chiare e legittime: in Trenitalia, oltre a un adeguato piano di assunzioni come già detto, occorre un maggiore equilibrio nella programmazione dei turni degli equipaggi favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi. Oltre a tali problematiche, non di secondaria importanza, vi è il tema della sicurezza del personale a contatto con la clientela e che spesso è vittima di numerose aggressioni, determinando una situazione intollerabile oltre che insostenibile. Rispetto a questo ultimo argomento stiamo reclamando da mesi l’applicazione di un Protocollo sulla sicurezza, sottoscritto in sede di Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (allora MIMS) congiuntamente al Ministero dell’Interno a marzo 2022, ad oggi ancora inapplicato.
Nel caso di Italo-Ntv e del settore handling la situazione è ancora più delicata perché riguarda la mancata applicazione nel primo caso, e il rinnovo del contratto scaduto da più di sei anni nel secondo.
Un’azienda come Italo-Ntv che opera da più di dieci anni in un segmento del trasporto ferroviario profittevole, non può non applicare il contratto di settore, il Ccnl della Mobilità/Attività ferroviarie. Siamo convinti che sia sempre più necessario riconoscere condizioni di lavoro economiche e normative uniformi nel settore ferroviario tra tutto il personale che svolge le medesime attività anche per fermare la concorrenza che potrebbe diventare sleale tra imprese e che impatta sul mondo del lavoro.
Allo stesso modo, nell’handling aeroportuale, la situazione è divenuta ormai inaccettabile. Il contratto è scaduto da sei anni ed è necessario arrivare quanto prima ad un rinnovo che restituisca potere d’acquisto ai salari e dignità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori degli aeroporti italiani che affrontano ogni giorno con professionalità e serietà il proprio lavoro, in condizioni assolutamente inadeguate e con stipendi insufficienti. Il settore, al pari di altri comparti dei trasporti, vive una carenza di manodopera, determinata dalle condizioni lavorative particolarmente impegnative, esposti a intemperie e con un contratto che non viene rinnovato da anni.
Tutto ciò premesso, considerato che stiamo aspettando da più di tre settimane una convocazione da parte delle imprese interessate, siamo pronti un minuto dopo lo sciopero, a partecipare al tavolo di confronto con le parti datoriali e individuare tutte le soluzioni più idonee a risolvere le criticità evidenziate. Lo sciopero, in applicazione della legge vigente, prevede la circolazione dei treni nelle fasce di garanzia indicate, per soddisfare le esigenze di mobilità di lavoratori e studenti.