Home Attualita' Chiusura Pronto Soccorso ospedale di Barcellona, sindacati chiedono intervento dell’ASP

Chiusura Pronto Soccorso ospedale di Barcellona, sindacati chiedono intervento dell’ASP

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“Basta fughe in avanti. Qualsiasi decisione deve essere concertata con i sindacati.” Durissimo l’affondo della segretaria della Cisl Fp Giovanna Bicchieri sulla paventata notizia della chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona.Ancora una volta – denuncia la Bicchieri – La CISL FP è costretta a rimarcare la mancata comunicazione con il sindacato da parte dell’ASP in merito a provvedimenti di primaria importanza per i lavoratori e per gli stessi cittadini. Era già successo con la proposta di estensione della sanità privata anche all’ospedale di Sant’Agata di Militello, addirittura in sostituzione di unità operative che erano già previste – la segretaria della Cisl Fp – sta accadendo con l’azzeramento della dotazione organica della cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che non sappiamo se chiuderà nel mese di luglio alla naturale scadenza del contratto. Sta accadendo con il Cutroni Zodda. Oggi apprendiamo dai social, infatti, che il Pronto soccorso generale di Barcellona verrebbe definitivamente chiuso, perché considerato dal management dell’azienda inutile, vista la vicinanza con l’ospedale di Milazzo, ma da interlocuzioni avute con il manager dell’ASP sembrerebbe che tutto ciò sia falso e che il Pronto Soccorso sia stato momentaneamente chiuso per lavori di edilizia sanitaria. Di tutti questi progetti – continua la Bicchieri – noi non sappiamo nulla. Non una comunicazione ufficiale, solo voci di corridoio e le fughe in avanti dei soliti ben informati. Tutto questo è vergognoso. Come Cisl Fp rivolgiamo un appello alla politica tutta perché intervenga a sostegno del diritto alla salute dei cittadini di Barcellona. Se invece il progetto della chiusura fosse reale – conclude la Bicchieri – noi fermamente diciamo NO e chiediamo formalmente e per tutte le vie di essere convocati dal commissario straordinario Alagna e dalla dirigenza aziendale e dall’assessorato regionale alla salute. Valuteremo, inoltre, insieme alle altre componenti del nostro sindacato, quali azioni mettere in campo.”