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Sicilia: “Straccia bollo”, la Regione rinvia al 31 dicembre il pagamento degli anni dal 2016 al 2021

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Ci sarà ancora un mese di tempo per usufruire dell’agevolazione “Straccia bollo” della Regione Siciliana. A renderlo noto è l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone. “È una misura che era già stata decisa dal governo regionale” ha affermato Falcone “anche perché il differimento del termine di pagamento è stato molto apprezzato dai contribuenti siciliani e adesso lo stiamo estendendo almeno fino al prossimo 31 dicembre. L’obiettivo che ci eravamo prefissati” ha sottolineato Falcone “può dirsi già raggiunto: nel solo mese di novembre 2022 gli incassi da bollo auto per la Regione sono aumentati del 255 per cento rispetto a novembre 2021 ed in appena due mesi abbiamo registrato oltre 183mila pagamenti. Significativi, dunque, i vantaggi in termini di riscossione per i nostri uffici, ma soprattutto in termini di concreti risparmi per i cittadini siciliani volenterosi che, ancora in questo momento, affollano gli sportelli appositi”.
Con lo spostamento dei termini oltre il 30 novembre, grazie ad un’intesa fra il dipartimento delle Finanze e gli sportelli Aci e Pratiche auto sul territorio, sarà dunque possibile pagare gli arretrati del bollo auto senza sanzioni o interessi per gli anni dal 2016 al 2021. Alla data di ieri gli incassi della Regione soltanto nel mese di novembre hanno toccato i 32 milioni di euro, secondo le prime rilevazioni parziali, in netto aumento rispetto ai 9 milioni incassati a novembre 2021. “Il governo Schifani” ha aggiunto Falcone “inserirà inoltre, nelle prossime variazioni di bilancio, la possibilità di rateizzare i debiti superiori a cinquemila euro senza sanzioni e interessi”.
Ad introdurre la misura “Straccia bollo” era stata la legge regionale 16 dello scorso agosto. La regolarizzazione agevolata, rivolta sia alle persone fisiche che giuridiche, riguarda i mancati pagamenti già iscritti a ruolo per gli anni dal 2016 al 2019 (escluse le somme già versate all’agente della riscossione) e quelli degli anni 2020 e 2021 non ancora regolarizzati con i canali di riscossione ordinaria.