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La Regione annulla le sanzioni 2019 per 8 Comuni tra cui Taormina

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Il 28 ottobre la Regione Siciliana ha pubblicato un aggiornamento delle sanzioni relative all’anno 2019 (le sanzioni sono previste dalla legge in caso di mancato utilizzo dei fondi).
Nel 2019 la somma totale a disposizione dei Comuni Siciliani era di 4 milioni e 193 mila euro. Il dato precedente relativo alle sanzioni 2019, pubblicato dalla Regione lo scorso aprile, era di € 1.381.438,94.
La nuova rilevazione porta a 159 i Comuni Siciliani sanzionati, per un totale di € 1.322.396,02. Per 8 Comuni – Siculiana, Riesi, Vizzini, Taormina, Rosolini, Sperlinga, Catenanuova e Ventimiglia di Sicilia – le sanzioni sono state annullate.

«Con questo aggiornamento il quadro generale non cambia, la media siciliana per il 2019 resta di 1 euro restituito ogni 3 disponibili», commentano i ricercatori di “Spendiamoli Insieme”, il progetto di monitoraggio civico della no profit Parliament Watch Italia. «Inoltre, a questo aspetto molto negativo, nell’ottica del monitoraggio del funzionamento della legge si aggiunge purtroppo il fatto grave che i dati sulla spesa del 2019 siano definitivi soltanto adesso, a fine 2022. È davvero troppo tardi!».

E sempre a proposito di informazioni, mancate, ritardate, difficili da reperire oppure chiare e tempestive, i ricercatori di “Spendiamoli Insieme” hanno puntato l’attenzione su un passo della normativa sulla democrazia partecipata secondo il quale tutte le fasi del procedimento devono essere adeguatamente pubblicizzate sul sito istituzionale del Comune. Il risultato dell’indagine sui siti web dei 391 Enti Locali è che ad avere una sezione informativa ad hoc in home page sono in tutto 56 Comuni, poco più del 14% del totale.

In molti casi, peraltro, le sezioni dedicate non sono complete o non sono aggiornate. E manca praticamente sempre l’informazione sulla liquidazione della spesa ai promotori dei progetti vincitori. Alcuni esempi però si distinguono positivamente: si tratta di Militello in Val di Catania e Misterbianco (entrambi con sezione intitolata “Bilancio partecipativo”) e di Tripi, Cattolica Eraclea e Solarino (tutti con sezione intitolata “Democrazia partecipata”).