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Studentessa messinese aggredita al Campus di Torino

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La residenza universitaria Borsellino dove si è consumata l'aggressione di una ragazza nella notte del 30 ottobre 2022 ANSA/JESSICA PASQUALON

Una 23enne studentessa di Messina è stata aggredita a Torino nella residenza universitaria Borsellino, gestita dall’Edisu, a due passi dal Politecnico. È successo poco dopo mezzanotte di ieri. Lo sconosciuto è entrato nel campus, ha bussato a una porta dopo l’altra finché, credendo che si trattasse di qualche altro residente, una ragazza non gli ha aperto. A quel punto è scattata l’aggressione sessuale. Pare che vi sia stato anche un tentativo di strangolamento. La vittima è stata portata all’ospedale Sant’Anna, dove c’è un centro di soccorso specializzato, quindi alle Molinette, dove i medici hanno preferito trattenerla a scopo precauzionale. Nel frattempo la polizia ha cominciato la caccia all’uomo. I sospetti, in base al racconto della giovane, si sono appuntati su una persona di colore.
Il presidente di Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, è andato subito sul posto e, più tardi, ha parlato con il questore, Vincenzo Ciarambino, per fare il punto della situazione. Intanto un gruppo di psicologi che collabora con l’ente si è messo a disposizione di chi, fra i giovani, ha manifestato il desiderio di avere un po’ di sostegno. Lo sconcerto è calato sul campus come una nube tossica. «Se abbiamo paura? – dice una ragazza – Certamente. Soprattutto perché non hanno ancora preso chi è stato».
Il Paolo Borsellino, che accoglie studenti da ogni parte d’Italia, è una delle strutture più importanti del circuito delle residenze universitarie piemontesi. Una cittadella composta da edifici di sei e dieci piani che, in tutto, dispone di 296 camere singole, 44 doppie e 20 attrezzate per chi è portatore di disabilità. L’aggressione si è verificata al nono piano della palazzina centrale e qualcuno si chiede come sia stato possibile, con una reception attiva 24 ore su 24, che un estraneo sia riuscito a intrufolarsi in piena notte per poi mettersi a gironzolare indisturbato e, soprattutto, a far perdere le proprie tracce. C’è chi ritiene addirittura “probabile che sia uno di qui» perché «doveva conoscere la residenza per sapere come muoversi». La ventitreenne di Messina, comunque, avrebbe dichiarato di non averlo riconosciuto. In serata è stata presa la decisione di rafforzare la vigilanza.