Home Attualita' Il Palermo rischia di costare caro a 60 Presidenti di seggio

Il Palermo rischia di costare caro a 60 Presidenti di seggio

266

La Digos di Palermo ha denunciato 60 presidenti di seggio alla Procura della Repubblica ma anche altrove, sia pure per motivi non calcistici, ci sarebbe da indagare e condannare. Erano tutti allo stadio per la partita tra Palermo e Padova che segnò il ritorno in serie B dei rosanero. Secondo quanto riportato da Live Sicilia i poliziotti hanno riscontrato che i tagliandi a loro intestati sono stati vidimati elettronicamente agli ingressi del Renzo Barbera. Non risulta alcun cambio. Nessun altro è andato allo stadio al loro posto. La stragrande maggioranza ha presentato un certificato medico. Dall’influenza al mal di stomaco: le loro scuse sono ritenuti non credibili. E adesso, nel successivo step investigativo, anche i medici che hanno certificato le malattie saranno chiamati a spiegare cosa sia accaduto.
L’informativa, consegnata nei giorni scorsi al procuratore aggiunto Sergio Demontis e ai sostituti Eugenio Faletra e Andrea Fusco, è il risultato di uno screening che ha riguardato 600 seggi elettorali cittadini.
Molti hanno ammesso di esseri andati allo stadio, altri che non valeva la pena fare il presidente di seggio visto l’esiguo compenso. Escluse chissà quali pressioni esterne subite da presidenti o il boicottaggio pianificato.
C’era la partita del Palermo. Punto. Dietro la diserzione di massa, dunque, non c’è alcun mistero, ma la voglia di assistere al ritorno in serie B dei rosanero. Al momento dell’apertura dei seggi saltò fuori che 174 tra presidenti e scrutatori avevano rinunciato. C’erano volute ore per rimpiazzarli. Nel frattempo alcuni elettori avevano trovato le scuole chiuse.
Cosa rischiano? Una multa da 206 a 516 euro nella “migliore” delle ipotesi. Nei casi più gravi, e sono la quasi totalità, ci sarà l’iscrizione nel registro degli indagati. Si va verso un maxi processo per falso e interruzione di pubblico servizio.
Non solo i medici, d’ora in poi i poliziotti valuteranno la posizione degli scrutatori. L’unica speranza è che l’inchiesta scoraggi comportamenti simili. Per fortuna il 25 settembre, giorno di elezioni nazuionali e regionali, il Palermo non scenderà in campo. E nemmeno in serie A si giocherà.