Riassunto di una normalissima giornata di pallacanestro:
– Meo Sacchetti, con effetto immediato, non è più l’allenatore della Nazionale
– il nuovo CT dell’Italia sarà molto probabilmente Gianmarco Pozzecco, che guiderà gli azzurri agli Europei di settembre.
In ogni caso l’Orlandina fa scuola avendo lanciato entrambi nel gotha del basket italiano, con il baffo catapultato dall’anonimo Castelletto ai play-off scudetto al primo colpo, e la mosca atomica fatta esordire del tutto in panchina nell’anno di A2 poi chiuso col ripescaggio in A.
Senza preavviso, con un accordo contrattuale raggiunto in mattinata, Meo Sacchetti è stato esonerato.
Dopo cinque anni sulla panchina azzurra, di indicazioni, schemi, motivazioni, esordi, soddisfazioni, vittorie e sconfitte. Senza mai una dichiarazione fuori posto, ha regalato tanto all’Italbasket celando, dietro il folto baffo, l’amore per la maglia azzurra e per la pallacanestro. Le emozioni del preolimpico di Belgrado, durante il quale l’impossibile è diventato realtà, e la cavalcata incantevole sotto il fascino dei cinque cerchi in Giappone: le pagine più importanti nella storia recente della palla a spicchi italiana portano la sua firma.
Voglia, grinta, saggezza, educazione e rispetto. La grandezza di Meo non si può quantificare, ma solo ammirare.
Ma non è bastato a salvarlo dalla scure del peggior dirigente della storia, il presidente della FIP Giovanni Petrucci, che dopo 50 partite lo mette alla porta in anticipo con tante grazie a chi ha riportato alle Olimpiadi gli azzurri dopo 15 anni (23 sul campo).
«Non volevo aumentare il livello della discussione con Meo Sacchetti – dice Petrucci di cui tutti da anni chiedono la testa purtroppo inutilmente -. Ha fatto una dichiarazione logica e giusta dal suo punto di vista, dove ha ringraziato tutti meno che la Federazione. Non riesco a comprendere perchè, e non sono di primo pelo: quando si assume un allenatore si ringrazia la federazione, quando il rapporto si conclude la Federazione non ha fatto nulla. Questo a sottolineare un rapporto che si era deteriorato».
“Non è dipeso da me e non me l’aspettavo –la replica di Meo -. Grazie ai miei straordinari Giocatori: abbiamo condiviso Valori e provato emozioni incredibili. Grazie agli Staff e a Coach Messina”.
La chiosa spetta a Valerio Bianchini. “Spero che Pozzecco se la cavi ma nominare coach della Nazionale, ovvero guida e ispiratore degli allenatori italiani un quasi debuttante senza risultati di rilievo in campo internazionale mi sembra un grave vulnus per la categoria”, non la manda a dire il Vate.