Scoperta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Palermo una serie di illeciti, denunciati nel giugno del 2019 da un medico del Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo, posti in essere dal Direttore di un Dipartimento del citato ospedale per influenzare un concorso universitario per la nomina di un professore ordinario. Nel corso delle indagini emergevano gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che l’anziano Dirigente, grazie alla sua posizione e ricorrendo alla collaborazione di altri medici, fra cui la figlia, nonostante non fosse stato presente, veniva ufficialmente inserito in equipe chirurgiche nei registri informatici del Policlinico di Palermo, attestando falsamente la sua partecipazione ad interventi chirurgici, compiuti in realtà da altri medici. Inoltre, essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di cd. intramoenia interna, risulterebbe: – essersi appropriato di somme di denaro comprese tra i 100 e i 200 euro, che costituivano i compensi pagati da 68 pazienti per visite eseguite tra luglio 2019 ed ottobre 2020, senza riversare all’Azienda Sanitaria la percentuale ad essa spettante: – aver omesso di comunicare all’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo lo svolgimento nel periodo di nove mesi della sua attività libero-professionale, comprendente, tra le altre, le citate visite a pagamento effettuate ai pazienti, inducendo così in errore il datore di lavoro sul rispetto del vincolo di esclusività e procurandosi un ingiusto profitto. Inoltre il suddetto indagato, utilizzando la sua rete di relazioni, avrebbe usato la sua influenza su alcuni sanitari compiacenti, per far rilasciare ai suoi due figli, entrambi medici, delle false attestazioni di malattia, sia allo scopo di giustificare, mediante l’esibizione della falsa certificazione medica al datore di lavoro pubblico, nella fattispecie strutture ospedaliere, l’assenza dal servizio ma soprattutto, per ottenere un referto che attestasse falsamente delle lesioni subite dalla figlia e da questa allegato successivamente ad una querela contro l’ex coniuge, che conduceva all’instaurazione di un procedimento penale a carico di quest’ultimo, anche per il reato di lesioni personali aggravate. A conclusione della citata attività di indagine, questa mattina i militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo, con la collaborazione dei N.a.s. di Catania, Napoli e Roma ed il supporto del personale del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, hanno eseguito un provvedimento emesso dal G.i.p. del Tribunale di Palermo in accoglimento delle richieste della Procura della Repubblica di Palermo, consistente in una ordinanza di: – custodia cautelare con contestuale sottoposizione agli arresti domiciliari, in Palermo, nei confronti dell’ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, attualmente in quiescenza e della figlia, chirurgo plastico in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Civico – Di Cristina – Benfratelli di Palermo, in relazione ai fatti esposti ed all’episodio legato alla falsa certificazione che sarebbe stata usata per incolpare un innocente; – interdizione dai pubblici uffici della durata di mesi 12 e sottoposizione all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri 11 indagati, di cui 5 sono soggetti in servizio presso il medesimo Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo (un ex professore ordinario, un professore ordinario, un professore associato, un ricercatore, un infermiere); un altro è un professore ordinario e Direttore del Dipartimento delle Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo; un altro è il figlio dell’ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, che all’epoca dei fatti prestava servizio presso il Policlinico di Messina e in atto è invece dipendente del Policlinico di Palermo; 4 sono professori ordinari di Chirurgia in servizio presso le Università di Roma (Campus Bio-Medico), Napoli (Vanvitelli) e Messina, i quali hanno ricoperto le funzioni di Presidenti e Membri di commissioni nell’ambito di diversi concorsi universitari. Numerosi i reati contestati dall’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, ai suddetti soggetti, ai quali si aggiungono altre 10 persone indagate in stato di libertà, quali: corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio. Nel contesto della vicenda si evidenziava, seppur per condotte autonome, anche un infermiere del medesimo Policlinico, il quale con modalità fraudolente avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio presso la sede lavorativa nonché, in una occasione, avrebbe prelevato dei medicinali dalla farmacia di un reparto della struttura sanitaria, per cederli ad una terza persona.