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La Nebros attacca la lega sicula, l’Acicatena si scusa e spiega perchè il match è durato 5′

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Non è la prima volta e non sarà certamente l’ultima che una gara tra i dilettanti finisce dopo pochi minuti per un infortunio diplomatico che lascia in 6 una squadra ma ogni volta il campionato di riferimento ed anche gli altri perdono quella poca credibilità che ancora residua. Finchè si penserà al numero di squadre e tesserati che si traducono nei vari tornei e negli incassi maggiori per chi li organizza, troppi ancor di più dopo il covid, il teatrino visto oggi all’Enzo Vasi di Piraino sarà solo uno dei tanti, con buona pace della Nebros di turno che sa di far parte di un sistema che per tornare ad essere appetibile anche per i tifosi ha urgente bisogno di ridurre le categorie puntando sulla qualità e non sulla quantità. “Una settimana ad allenarsi e passata a preparare nel migliore dei modi un incontro – l’amaro commento sul profilo fb del club piraino-acquedolcese -, una macchina organizzativa (costosa) messa in moto per una domenica all’insegna della passione per questo sport ed invece ancora una volta ci ritroviamo a commentare tutt’altro. Gli ospiti arrivano a Gliaca con la squadra al completo ma mentre sette atleti si cambiano per scendere in campo, gli altri, per motivi che non sappiamo e che non sono di nostro interesse, preferiscono passeggiare nel parcheggio dell’impianto. Entrano in sette subiscono un gol e rimangono in sei per infortunio, finisce qui la domenica calcistica. Vorremo sapere e capire chi ci ripagherà le spese per questi mancati incassi, quattro partite in casa saltate per ritiri ed ulteriori due spostate in infrasettimanale per COVID. Il Comitato Regionale è chiamato a trovare al più presto una soluzione a tutto ciò, ne vale la dignità ed il futuro dell’intero calcio siciliano”. In attesa di una replica della lega sicula che crediamo non ci sarà, le scuse sono arrivate via social da molti tifosi dell’Acicatena, mentre le spiegazioni a quanto accaduto arrivano direttamente dal capitano e dalla squadra etnea. “Abbiamo sentito voci non vere sulla nostra società – spiegano -. La scelta di oggi non ha a che vedere con la serietà delle squisite persone quali sono Giannetto e Davi. Loro hanno sempre onorato gli impegni presi con ognuno di noi dal più grande al più piccolo e non ci hanno fatto mai mancare nulla. E’ stata presa da noi giocatori in virtù del fatto che essendo numericamente incompleti, falcidiati da squalifiche, infortuni e covid, non ci andava di giocare in inferiorità numerica (9 per l’esattezza) per 90 minuti e non divertirci noi e la squadra avversaria. Prendiamo spunto per chiedere scusa anche alla Nebros prima di tutto come uomini e poi come calciatori, ma forze maggiori ci hanno spinto a tale decisione. Fin quando il campionato era vero noi non siamo mai stati in zona play-out nonostante l’obiettivo fosse la salvezza, anzi siamo usciti onorevolmente ai quarti dalla Coppa Italia. Da domenica essendo tutti torneremo a lottare per rappresentare i nostri presidenti e la nostra società”.