Scade lunedì il termine per saldare la prossima rata della definizione agevolata delle cartelle e poter così mantenere le agevolazioni previste. Anche per quella di fine febbraio, infatti, la legge concede cinque giorni di tolleranza, quindi saranno validi i versamenti effettuati entro il 7 marzo 2022. «In caso di pagamenti oltre i termini o per importi parziali – ricorda l’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini – verranno meno i benefici della definizione agevolata e gli importi già corrisposti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute».
Per cercare di recuperare i decaduti presenti e, soprattutto, passati, una possibilità è aperta con gli emendamenti al decreto Sostegni ter, che deve essere convertito in legge ed è all’esame in prima lettura del Senato. Il nodo è quello delle coperture finanziarie. Ma alcuni partiti, opposizione in testa, premono per una nuova rottamazione visto il quadro poco promettente dovuto anche al riguardo rincaro delle bollette e la ripresa economica ancora lontana. Chiedono al governo di intervenire con urgenza non riaprendo i termini ma con una nuova pace fiscale e rate più lunghe. «Montecitorio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che impegna il governo a individuare nuove forme di ristrutturazione dei debiti fiscali e contributivi. Il provvedimento si rivolge ai contribuenti che, per le obiettive difficoltà dovute alla crisi economica, non hanno potuto effettuare i versamenti dovuti al 31 dicembre 2021, accordando la possibilità di effettuare ex novo i versamenti a partire dal mese di giugno 2022, in non meno di settantadue rate mensili e senza applicazione di sanzioni, interessi e ulteriori oneri accessori, sia per debiti fiscali che per pendenze contributive. Preoccupazione è stata espressa anche dal senatore Emiliano Fenu, capogruppo del Movimento 5 stelle in Commissione Finanze a Palazzo Madama: «Il governo ha risposto in Commissione Finanze a una nostra interrogazione perché avevamo timore per una situazione potenzialmente esplosiva per tanti contribuenti che stanno ricevendo cartelle esattoriali essendo anche decaduti dai benefici della rateizzazione. Una condizione proibitiva per tante imprese che si trovano nelle condizioni di non poter pagare i debiti con il fisco e di dover portare i libri in tribunale. Dobbiamo assumere quanto prima un provvedimento che consenta a tutti di pagare con più serenità. Dobbiamo riaprire i termini della rottamazione ter e stiamo presentando un emendamento che preveda anche una nuova rottamazione che riteniamo necessaria per superare questa situazione di crisi». A Draghi spetta l’ultima parola.