Home Attualita' Chiesta a gran voce una nuova proroga per le rate della rottamazione

Chiesta a gran voce una nuova proroga per le rate della rottamazione

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Da quanto si evince dalle stime sono molti i contribuenti che non sono riusciti a pagare nei termini già prorogati le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Si parla addirittura del 43% di chi aveva presentato l’istanza nel 2019 ma che ha comunque ricevuto i bollettini in scadenza nel 2022 e 2023 quasi come a preludere una nuova riapertura dei termini. Tale situazione è messa nero su bianco in una risposta parlamentare dal sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra. L’interrogazione è formulata dal Senatore Emiliano Fenu del Movimento 5 Stelle. Ricordiamo che, il termine stabilito per il pagamento era il 9 dicembre. Inoltre, con i cinque giorni di tolleranza, l’ultimo giorno di pagamento era il 14 dicembre 2021. Chi non ha adempiuto ai pagamenti, purtroppo decade dal beneficio. Resta ancora la possibilità di rateizzare il debito comprensivo di interessi e sanzioni entro fine anno. Questo permette di evitare le azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate. La mancanza dei pagamenti rappresenta un segnale dall’allarme e una bomba sociale che può scoppiare a momenti. Famiglie ed imprese, non riescono ad affrontare la pressione fiscale, e molti hanno perso il lavoro per colpa della pandemia Covid. In effetti l’interrogazione fotografa la situazione delle famiglie e di migliaia di aziende che cercano di superare questo momento drammatico. Pertanto, chiede di rinviare il pagamento delle rate al 30 giugno 2022 senza perdere il beneficio della definizione agevolata. Quindi, bloccare le azioni esecutive (pignoramento) da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Inoltre, ricordiamo che tra i debiti previsti nella cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, sono compresi anche quelli inclusi nella rottamazione ter e saldo e stralcio. Quindi, è importante verificare sul portale dell’AdER se i debiti sono stati cancellati e richiedere la riformulazione dei bollettini da pagare. I debiti cancellati riguardano il periodo che va dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Anche ANC chiede un intervento urgente al Governo in tal senso, poiché la situazione è insostenibile per molti contribuenti e imprese, le conseguenze economiche e sociali, sono molto gravi.