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Due condanne nel processo Camelot da cui è uscito indenne il Sindaco Mancuso

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A otto anni quasi esatti dal blitz si è concluso il processo di primo grado relativo all’operazione “Camelot” che scattò il 15 febbraio 2014, coordinata dalla Procura di Patti e venne eseguita dalla Squadra Mobile di Messina e dalla polizia del Commissariato di Sant’Agata Militello. L’inchiesta, guidata dall’allora Procuratore di Patti Rosa Raffa, fece emergere la presunta mal gestione di alcune opere pubbliche appaltate e realizzate a Sant’Agata Militello nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013 quando era sindaco quello attuale, Bruno Mancuso. Ora il collegio giudicante del Tribunale di Patti (presidente Mario Giuseppe Samperi, a latere i giudici Andrea La Spada ed Edoardo Zantedeschi) ha dichiarato due condanne (Giuseppe Contiguglia a 4 anni, Francesco Spitaleri a 2 anni), una assoluzione totale ed una parziale e deciso quattro prescrizioni oltre ad una quinta parziale (Antonino Naso, Carmelo Gambadauro, Calogero Silla e Grazia Meli Bertolone). Assolto il Sindaco di S.Agata M.llo Bruno Mancuso. “Accolgo con grande sollievo la sentenza di assoluzione, dopo otto anni, nel processo “Camelot”, che mi ha messo al centro di accuse tanto infondate quanto infamanti – commenta Mancuso -. La sentenza conferma che la mia condotta di amministratore limpida e trasparente non poteva mai essere messa in discussione. Nessuna sentenza può ripagare le sofferenze patite in questi otto lunghi anni ma non per questo voglio iscrivermi al lungo elenco delle “Vittime della giustizia”, verso la quale anzi ho sempre avuto assoluta fiducia ed il dovuto rispetto. Grazie al cielo, ho continuato a vivere serenamente, cosciente della mia onestà e rettitudine, forte della fiducia e della vicinanza di chi mi vuole bene e ha riposto in me sentimenti di stima che mai sono venuti meno. In questi anni ho svolto con grande impegno il ruolo di parlamentare, ho avuto la fiducia dei miei concittadini che mi hanno rieletto Sindaco con quasi il 70% dei voti, mi sono dedicato al mio lavoro che ho svolto con la consueta dedizione, ho avuto il conforto e la vicinanza di una famiglia straordinaria e tanti amici affettuosi. Di contro, sono stato bersaglio di personaggi senza scrupoli, che hanno azionato, senza limiti di cattiveria, un tentativo di delegittimazione personale che ha assunto le forme di una vera e propria persecuzione. Uno sciacallaggio politico ed umano senza limiti. Con il senso Cristiano che mi contraddistingue anticipo il mio perdono per tutte queste persone che hanno tentato di distruggere la mia reputazione. Un grazie di cuore ai miei avvocati, Alberto Gullino e Pippo Mancuso che hanno dimostrato con professionalità ed affetto la mia totale estraneità ai fatti contestati”.