Si è spenta questa mattina, all’ospedale Civico di Palermo, Nella Natoli, Donna di grande cultura, molto apprezzata nella comunità orlandina, e, non solo, per le sue qualità artistiche e culturali. Conosciuta come autrice, attrice teatrale e regista, è stata una della protagoniste assolute della vita culturale ed artistica del paese. Con la sua associazione “Rosso di San Secondo”, una delle sue creature, ha portato in scena testi brillanti ed impegnati, per tutta la Sicilia, raccogliendo applausi e gratificazioni da una parte all’altra dell’isola. Premiata nel 2020 con il riconoscimento “Mondo Donna”, per il suo incessante ed operoso impegno nel teatro, aveva letto in Piazza Matteotti, suscitando commozione tra il pubblico, alcune sue poesie, tratte da uno dei libri che più adorava.
Nella Natoli, era ricoverata dal 27 ottobre scorso presso il nosocomio palermitano, a seguito di un malore, avvertito, la sera precedente, proprio durante una riunione della sua associazione. Pochi giorni prima aveva festeggiato, insieme alle sue figlie, Tiziana e Deborah, il 72esimo compleanno. Era felice, proprio per il fatto che, amante della famiglia com’era, aveva potuto condividere la gioia della sua festa con tutti i componenti riuniti per questo importante evento. Tiziana, che da tempo vive fuori per motivi di lavoro, aveva affrontato un lungo viaggio per farle una sorpresa davvero inaspettata e Nella era molto felice di poter abbracciare tutti in occasione della sua festa, comprese le adorate nipoti Giorgia e Giulia. Con il marito Pippo Galipò, giornalista ed attore teatrale, condivideva la passione per la cultura ed il palcoscenico, per mezzo del quale coinvolgeva giovani ed adulti, mettendo insieme diverse generazioni, sempre con l’intento di promuovere la cultura, opera che per tutta la sua vita ha portato avanti, partecipando anche a diversi incontri presso la biblioteca comunale.
Artista a 360 gradi, era una grande appassionata di cucito creativo e patchwork, dimostrava tutto il suo senso artistico nel creare da piccoli ed apparentemente inutili pezzetti di stoffa, capolavori di enorme valore artigianale; questa sua passione è stata la molla che ha permesso di avviare una proficua collaborazione con il comune di Capo D’Orlando, al fine di riunire gratuitamente quanti volessero imparare un’antica arte, nella quale Nella eccelleva, tanto che tantissime sue estimatrici la chiamavano “mani di fata”.
Di lei, a ricordare la caratura della grande Donna che è stata, rimarranno gli insegnamenti ed il suo accogliente sorriso, che, di certo, saranno un faro per le giovani generazioni orlandine. E non solo…