Home Attualita' Sicilia: avrebbe confessato l’omicidio, la figlia della donna trovata morta ad Aidone

Sicilia: avrebbe confessato l’omicidio, la figlia della donna trovata morta ad Aidone

662

Si tratterebbe di matricidio, quello avvenuto ad Aidone e che ha avuto come vittima Vittoria Malaponti di 69 anni. Ad ucciderla sarebbe stata proprio la figlia convivente di 47, Maria Gozza.
I carabinieri, giunti nell’abitazione, una villetta unifamiliare, si sono trovati dinanzi ad un’immagine agghiacciante: la donna era riversa in una pozza di sangue nel bagno del pian terreno della casa, del quartiere San Giacomo; poco distanti dal corpo, un batticarne ed un coltello da cucina, le probabili armi del delitto, come detto dal tenente colonnello Antonino Restuccia, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Enna. Una scena che ha fatto subito pensare agli investigatori che non poteva trattarsi di suicidio, così come pare avesse dichiarato in un primo momento la figlia, ma di omicidio.
Gli uomini dell’Arma di Aidone e Piazza Armerina, insieme a quelli di Enna, coordinati dalla Procura di Enna, hanno iniziato immediatamente ad indagare ed in pochissime ore sono giunti a quella che potrebbe essere la tragica soluzione del delitto: la volontà di portare la madre in una residenza per anziani, avrebbe scatenato una violenta lite tra le donne, culminata con la morte dell’anziana donna. Questo sarebbe il racconto fatto dalla figlia al procuratore di Enna, Massimo Palmeri.
Le indagini e gli interrogatori avviati ieri stesso, da parte del sostituto procuratore di turno, Domenico Cattano, con i carabinieri, avevano subito destato dei dubbi negli investigatori, che avevano ascoltato sia la figlia che alcuni vicini di casa, i quali avevano riferito di aver sentito la figlia appunto, chiedere aiuto, alle prime luci dell’alba. Gli uomini della sezione investigazioni scientifiche, iniziati i rilievi e l’acquisizione di indizi, hanno cercato di ricostruire la situazione e risolvere il caso, per dare un nome ed un volto al colpevole. Tra le ipotesi, subito scartate, in un primo momento, c’era stato anche il tentativo di rapina andato male, ma gli ulteriori accertamenti, disposti dal procuratore di Enna, Massimo Palmeri, hanno fatto propendere gli inquirenti verso la tesi dell’omicidio maturato in ambito familiare.
Maria Gozza, messa alle strette dagli inquirenti, avrebbe confessato, prima ai militari dell’Arma e poi ai magistrati. La donna è stata quindi arrestata e trasferita nel carcere di piazza Lanza a Catania. Sul corpo dell’anziana donna è stato disposto l’esame autoptico, fissato per giovedì.