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Attualità: il 17 novembre il mondo si illumina di viola per la Giornata Mondiale della Prematurità

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Dal 2011, il 17 novembre, più di 60 Paesi del mondo si illuminano di viola, il colore scelto per celebrare il World Prematurity Day; la Giornata Mondiale della Prematurità, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e delle malattia nei neonati. Nel 2008 EFCNI, European Foundation For the Care of Newborn Infants con le associazioni di genitori aveva istituito la giornata “Internazionale dedicata alla Prematurità con le co-fondatrici internazionali, Little Big Souls (Africa), March of Dimes (USA) e National Premmie Foundation (Australia). Nel 2011 la Giornata della Prematurità è diventata “Mondiale”.
Ogni anno nel mondo circa 15 milioni di neonati nascono prematuri, 1 su 10, oltre 30.000 in Italia, circa il 7% del totale; sono bimbi che vengono alla luce prima della 37esima settimana di età gestazionale, dato che, nelle donne che hanno contratto il Sars-Cov-2, ha avuto un’impennata del 11,2%, così come emerso dal Registro nazionale Covid-19, istituito dalla SIN, Società Italiana di Neonatologia.
Si tratta di soggetti fragili che necessitano di cure e attrezzature specifiche e complesse.
Il tema di quest’anno è: “Zero separation”, “Agiamo Adesso”, promossa dalla European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI) e supportata dalla SIN, per continuare a difendere il ruolo prioritario di mamma e papà, ancor di più in periodo Covid. E’ necessario azzerare le distanze tra genitori e prematuri: questi non sono “semplici visitatori”, ma parte fondamentale della cura dei piccoli bambini. “Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro-cognitivo del bambino e si determinano effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza”, ha ribadito il professor Fabio Mosca, Presidente SIN.
Allattamento al seno, contatto skin to skin, pelle a pelle, devono essere situazioni imprescindibili nella cura di questi piccolini, per un sano sviluppo psicofisico dei prematuri; per tali motivi, ogni bimbo deve beneficiare del diritto di avere accanto a sé i genitori. Bisogna garantire, seppure con le difficoltà del momento storico che stiamo vivendo, la vicinanza genitori-neonato, la zero separation.
Anche quest’anno la Società Italiana di Neonatologia (SIN) insieme a Vivere Onlus, ha rinnovato l’invito alle amministrazioni comunali di tutta Italia di illuminare di viola, il colore simbolo della prematurità, i monumenti più rappresentativi delle città.
Come si legge sul sito della Società Italiana di Neonatologia, in occasione della Giornata mondiale della prematurità, la SIN evidenzia alcuni importanti punti e mette in campo iniziative legate alla prematurità: l’impatto della pandemia sull’assistenza in Terapia Intensiva Neonatale (TIN); l’importanza della donazione del latte materno per i neonati prematuri; il ruolo del Follow-up dei neonati pretermine; gli Standard, per cure neonatali eque e di elevata qualità per tutti; la consueta illuminazione di viola di monumenti ed ospedali; i cuori viola della Prematurità, distribuiti quest’anno ai medici e agli infermieri delle TIN di tutta Italia e una diretta Facebook, dove mamme e papà potranno fare domande “live” ed avere risposta a tutti i loro dubbi e preoccupazioni. La SIN ha, inoltre, diffuso sul suo canale Youtube un video sulla prematurità, in cui mostra l’elevato livello di assistenza della rete dei punti nascita italiani, che garantiscono cure specializzate ai prematuri ed alle loro mamme, in un percorso che inizia nelle UTIN e continua dopo la dimissione.