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Covid: in Sicilia cresce l’incidenza e Mistretta rischia nuove restrizioni

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Crescono i nuovi casi di covid in Sicilia, soprattutto “grazie” ad un numero sostanzioso dei tamponi processati ma soprattutto aumentano – anche se di poco – i ricoverati. Secondo il bollettino Covid del 5 novembre diffuso dal ministero della Salute, i nuovi contagiati in Sicilia sono stati 466 nelle ultime 24 ore (contro i 372 di ieri) e ci sono anche 9 morti (ma sei si riferiscono a date recenti), con il totale delle vittime siciliane del virus che sale a quota 7.042.
In ospedale ci sono complessivamente 350 persone (fino a ieri erano 339), delle quali 311 in area medica (ieri erano 302) e 39 in terapia intensiva (ieri erano 37. Tra i ricoverati, secondo il report di ieri della Regione, l’82% non è vaccinato.
I tamponi processati sono stati 24.601 (ieri erano 25.266) e il tasso di positività passa così dall’1,47% di ieri al 1,89% di oggi.
La Sicilia è una delle 13 regioni dove l’incidenza dei casi ha superato la soglia critica: la media è di 51 casi settimanali ogni centomila abitanti.
Ci sono però 15 comuni dove il dato è molto più alto, superando anche quota 250 positivi su centomila abitanti. Si tratta di Mistretta, Limina, Itala, Condrò, Savoca, Reitano e Rodì Milici in provincia di Messina; Milo, Belpasso e Castel di Iudica in provincia di Catania; Lercara Friddi e Giuliana in provincia di Palermo; Cattolica Eraclea in provincia di Agrigento; Sutera nel Nisseno e Sortino nel Siracusano.
Almeno tre di questi rischiano più degli altri di finire in zona arancione e sono tutti in provincia di Messina: Itala e Savoca, dove la percentuale di vaccinati è al di sotto del 70 per cento e secondo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico potrebbero essere oggetto di ordinanze e restrizioni, Limina ha molti contagiati se rapportati al numero di abitanti. Ma i riflettori sono puntati anche su Mistretta, che sta vivendo una nuova emergenza Covid con quasi 150 persone in quarantena e sei classi scolastiche tornate alla Dad.