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Frode nel settore turistico a Portorosa, denunciati tre imprenditori

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Un articolato sistema di frode finalizzato ad ottenere fondi pubblici nel settore del turismo è stato scoperto dai finanzieri del Comando provinciale di Messina che hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale e reale, emessa dal gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, e notificato a tre imprenditori l’interdizione dall’esercizio dell’attività di impresa e professionale per un anno. Sequestrati anche beni e denaro per un valore di 135 mila euro.
Le indagini, coordinate dal procuratore capo Emanuele Crescenti e dal sostituto Veronica De Toni, si sono concentrate su una società di Portorosa attiva nel settore turistico-marittimo e che aveva richiesto ed ottenuto un finanziamento agevolato di 134.959 euro. La società, sottolineano gli investigatori «risultava priva di qualsiasi struttura logistica e predisposta al solo fine di accedere alle linee di credito destinate a sostenere lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali ad opera di disoccupati o persone in cerca della prima occupazione: agevolazioni finanziarie consistenti in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato, gestiti dalla società pubblica Invitalia Spa».
In particolare, i tre imprenditori destinatari della misura interdittiva avrebbero, tramite questa società, presentato un progetto d’investimento finalizzato al «noleggio imbarcazioni con skipper o senza skipper, gite turistiche ed escursioni giornaliere con skipper», da sottoporre al vaglio dei funzionari di Invitalia.
I tre imprenditori, I.A. di 38 anni, M.G di 55 anni e G.M. di 43 anni, avevano presentato un progetto d’investimento finalizzato al noleggio imbarcazioni con skipper o senza skipper, gite turistiche ed escursioni giornaliere con skipper, da sottoporre al vaglio di Invitalia. Proprio in questa fase è emerso come i tre avessero falsificato l’autorizzazione di agibilità di un immobile. Avevano inserito in una lettera il logo del Comune di Furnari e su di un contratto di locazione commerciale il timbro di registrazione dell’Agenzia delle entrate di Barcellona Pozzo di Gotto.
Avevano pure svolto un’attività commerciale diversa da quella ammessa dall’agevolazione: i fondi, infatti, sono stati utilizzati per l’acquisto di 5 imbarcazioni di diverse dimensioni, concesse in locazione a un’altra impresa, in violazione dei termini contrattuali sottoscritti con Invitalia