Home Attualita' Capo d’Orlando da Contea a Comune capofila dei Nebrodi in 96 anni

Capo d’Orlando da Contea a Comune capofila dei Nebrodi in 96 anni

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L’autonomia del Comune di Capo d’Orlando, staccatosi da quello di Naso nel 1925, deve essere letta in una dimensione nuova perché arricchita da elementi nuovi e chiarificatori di una storia non del tutto puntuale in alcuni dei suoi aspetti. Sulla scorta di documenti storici, prodotti in una recente pubblicazione di A.Palazzolo edita dall’Archeoclub di Capo d’Orlando del presidente Carmelo Caccetta, studioso del settore che ci relaziona in merito, la separazione dell’attuale territorio di Capo d’Orlando dall’allora contea di Naso ha origini molto lontane che risalgono al giugno del 1662, a seguito dell’investitura dello Stato di Naso del duca di Sinagra Girolamo Ioppolo Ventimiglia, quando il vicerè Francesco Gaetano Romano di Sermoneta concesse la facoltà di fondare e popolare una nuova Terra attorno al castello di Capo d’Orlando, staccandola da quella di Naso. La definizione dei confini territoriali venne sancita nel 1666, a seguito della emanazione della licenza regia, tenendo conto della divisione del 1570 a favore dei Ventimiglia e dei Grimaldi, che ha visto protagonista una tumultuosa opposizione popolare alla separazione da parte degli abitanti di Naso. Nel 1735 il Presidente del Tribunale di Palermo il marchese Casimiro Drago, eletto amministratore giudiziario degli Stati di Sinagra, di Naso e di Capo d’Orlando, li concesse in gabella a Giuseppe Costa. Successivamente, ritornato sotto la giurisdizione di Naso, a seguito di alterne vicende, il territorio di Capo d’Orlando vi rimase fino al 1925. Momenti significativi della storia di Capo d’Orlando del XVII e XVIII secolo, questi, da mettere in parallelo con le numerose battaglie sostenute degli abitanti dell’allora borgo di Capo d’Orlando e delle contrade della marina di Naso per ottener l’autonomia comunale del 1925. A fine ‘800, Capo d’Orlando era un piccolo borgo marinaro steso alla base del monte della Madonna; era una delle tante frazioni che componevano il territorio di Naso nella Piana e costituiva lo sbocco a mare del centro amministrativo. La sola strada di collegamento era rappresentata da una carrozzabile servita da una diligenza trainata da cavalli. Nei primissimi anni del 1900 cominciarono a cambiare i rapporti tra il piccolo borgo, che contava ormai una popolazione di circa di circa 2.000 ed il capoluogo, nel contempo si faceva strada un forte sentimento di identità locale nella nuova borghesia, non più soltanto terriera. In questo contesto si formò un comitato formato da studenti liceali ed universitari, tra cui Nino Mancari e i fratelli Coniglio, sotto la guida dell’avv. Luigi Letizia (deceduti nel terremoto di Messina del 28 dicembre 1908), per affermare con forza le esigenze di Capo d’Orlando. Nel 1909 in seno alla Società di Mutuo Soccorso L’Avvenire continuarono le lotte per le rivendicazioni della comunità del borgo, che vedeva protagonisti Ernesto Mancari e il fratello Arciprete Giuseppe. Successivamente, nell’aprile del 1919, Ernesto Mancari promosse la nascita di un comitato per raccogliere tutti gli elementi necessari per dimostrare alle istituzioni interessate la necessità che Capo d’Orlando potesse ottenere l’Autonomia. Si arrivò cosi al luglio del 1922 quando venne costituito il comitato “Pro-Autonomiae svolgere tutte le pratiche necessarie. Unitamente venne presentata una proposta di legge per l’istituzione del nuovo Comune ad iniziativa del Deputato Giuseppe Paratore. Il Comune di Capo d’Orlando fu costituito il 25 giugno 1925 con Legge n. 1170, staccandosi da quello di Naso. Il nuovo Municipio fu inaugurato il 27 settembre 1925, alla presenza del Ministro dei Lavori Pubblici, giunto in idrovolante. Successivamente, l’amministrazione del Comune fu affidata all’avv. Ernesto Mancari, prima nella veste di commissario e successivamente dal 3 aprile 1927 in quella di podestà con nomina prefettizia. Nel 1926 venne assegnato l’incarico per la redazione del Piano Regolatore per l’ampliamento dell’attuale abitato. Nel 1927 i rappresentanti dei Comuni di Naso e Capo d’Orlando provvidero a ripartire la popolazione, assegnando n.5.496 abitanti a Capo d’Orlando e n.7.874 a Naso. Nei primi anni venne eseguito l’impianto idrico per la distribuzione dell’acqua ai privati e furono istallati idranti lungo le vie cittadine. Nel 1927 si insediò il Podestà Ernesto Mancari, che rimase in carica fino alle sue dimissioni del 1931. L’illuminazione pubblica del centro abitato (realizzata nel 1928 da Antonino Minciullo) era costituita da lampioni a petrolio. Nel 1930 in Piazza Fontana sorgeva un distributore automatico di benzina. Nel 1931 la popolazione era passata a 6.681 abitanti e 1.593 famiglie. Il municipio venne ospitato in dei locali presi in affitto. Si pensò alla costruzione della casa comunale, con un progetto dell’ing. Bartolo per un importo di £ 190.000. L’edificio venne collaudato nel 1934. L’anno successivo aprirono un’agenzia bancaria della Cassa Centrale di Risparmio e una del Banco di Sicilia. Con decreto del vescovo di Patti nel 1938 venne istituita per il territorio del comune la Parrocchia e venne nominato arciprete il parroco Mancari Giuseppe. Nel giugno del 1945 venne eretto un busto marmoreo alla memoria dell’avv. E.Mancari morto il 5 marzo dello stesso anno. Nei decenni successivi il nuovo comune conobbe l’emigrazione, ma anche molta gente si stabilirà sul suo territorio. Negli anni ’70/’80 presero corpo numerose iniziative economiche che soppiantarono l’agricoltura e contribuirono a creare una vocazione turistica che ora andrebbe drasticamente alimentata.