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Sant’Agata M.llo: Punto nascita ancora chiuso, Antonio De Luca (M5S) attacca la Regione

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«L’annullamento della gara relativa all’affidamento della progettazione e direzione lavori dell’adeguamento del Punto Nascita presso l’ospedale di S. Agata Militello è il simbolo del fallimento della politica sanitaria del governo Musumeci, che deve fare chiarezza una volta per tutte e dire cosa intende fare». Il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca punta il dito contro il presidente Nello Musumeci e l’assessore alla Salute Ruggero Razza e in un comunicato stampa evidenzia come questo stop avrà conseguenze pesantissime per la popolazione dei Nebrodi.

«Per quanto tempo ancora le donne gravide di quella zona dovranno essere private di un servizio sanitario fondamentale? È inaccettabile – continua il Portavoce pentastellato – l’ambiguità del governo regionale, che afferma di voler riaprire il punto nascite ma non dimostra con alcun fatto concreto questa sua volontà. In particolare, le carte in mio possesso attestano l’esatto contrario: non mi risulta che il governo Musumeci voglia riaprire il punto nascita di S. Agata di Militello».

«Ricordo – afferma l’on. De Luca – che il punto nascita dell’Ospedale di Sant’Agata Militello ha chiuso i battenti nel settembre del 2019 e dopo due anni di promesse e chiacchiere siamo tornati al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. L’assessore Razza ha solo fatto proclami dimostrando un disinteresse politico intollerabile e abbandonando di fatto i cittadini dei Nebrodi, trattati come cittadini di serie B».

«L’Asp – si legge ancora nel comunicato – ripartirà da un nuovo studio di fattibilità, aggiornando il quadro economico, e lo presenterà al Dipartimento regionale alla Salute. Questo significa che bisognerà aspettare ancora molto tempo prima di assistere alla riapertura del presidio sanitario, sempre che la Regione voglia davvero riaprirlo. Il presidente Musumeci e l’assessore Razza devono assumersi le proprie responsabilità e farsi carico di questa problematica, chiedendo pubblicamente scusa per i disagi che stanno causando alle donne che per partorire devono affrontare incredibili peripezie».

«Mi auguro – conclude il parlamentare regionale, il quale annuncia anche la presentazione di un’interrogazione sulla vicenda – che l’assessore Razza chiarisca quanto prima quali sono le reali intenzioni del Governo regionale e fissi un cronogramma dettagliato per spiegare quando concretamente il bacino dei Nebrodi potrà fare  finalmente fare un salto nella civiltà».