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Capo d’Orlando, continua “l’operazione verità” della minoranza. Sul tavolo i problemi legati alla gestione rifiuti

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È andato in scena nella sala consiliare del Comune di Capo d’Orlando il VI atto “dell’operazione verità” portata avanti di consiglieri Renato Mangano, Linda Liotta, Sandro Gazia e Felice Scafidi. Questa volta a finire sotto la lente di ingrandimento dei consiglieri di minoranza sono stati i problemi legati alla gestione rifiuti, con l’oramai noto CCR di contrada Pissi.

A dire dei consiglieri, i problemi legati ai rifiuti continuano a ricoprire sempre il secondo posto per gravità di situazione, perché al primo, c’è sempre la situazione finanziaria di questo comune. Se tanti disagi legati alla gestione dei rifiuti stanno vedendo un epilogo, sembra purtroppo che la grave carenza igienico sanitaria del Centro Comunale Rifiuti di c/da Pissi non veda la parola fine. E non potremo mettere un punto fermo perchè di anno in anno, una estate dopo l’altra, l’amministrazione non vuole affrontare radicalmente il problema. Non si tratta di bonificare l’area o sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta rifiuti, differenziando i rifiuti nella maniera più diligente. Gli odori nauseabondi provenienti dall’attuale sito di raccolta rifiuti comunale e diffusi nella zona ovest limitrofa al litorale, quindi a forte valenza turistica, dimostrano l’inidoneità geografia del “CCR” e le palesi violazione alla normativa vigente con conseguenti responsabilità anche di natura penale. 
Si ritengono privi di giustificazione i ritardi dell’amministrazione Ingrillì per la messa in sicurezza dello stesso CCr, nelle more della improcrastinabile individuazione di un sito alternativo, per scongiurare ingiustificati disagi per le famiglie e danni economici per gli imprenditori turistici. 
Nella conferenza stampa i consiglieri hanno inoltre sottolineato il dissesto finanziario nel quale l’ente verserebbe, con le naturali conseguenze anche per i cittadini. Ed infine il contenzioso tra il comune la Fondazione Famiglia Piccolo per il riconoscimento di un credito di 250 mila euro.