Vincenzo Di Stefano è morto perché le regole sulla sicurezza sul lavoro non sono state rispettate. E’ la sentenza del giudice monocratico di Messina Claudia Misale, che ha chiuso con 4 condanne il processo per la morte dell’operaio di Taormina, scomparso il 25 febbraio 2015 mentre puliva il tetto del capannone di un locale commerciale a Trappitello.
Alla sbarra ci sono i titolari del capannone, molto noti in zona, e il responsabile della ditta che impiegava Di Stefano. Sono stati condannati ad un anno per omicidio colposo, pena sospesa, e al pagamento di una provvisionale di 20 mila euro a testa, da liquidare subito alla famiglia, assistita dall’avvocato Giuseppe Trimarchi.