Nessuna censura, nessun bavaglio. Piuttosto una distorsione dei fatti e una interpretazione soggettiva e strumentale della realtà.
La vicenda che ha visto Oriana Civile, conduttrice del programma “Spazio Civile” su Radio Italia Anni ’60, potrebbe diventare un autentico caso su cui ricamare per settimane. Potrebbe, se non ci fosse dall’altro lato una società seria e responsabile, che mai ha voluto mettere il “cappello” su programmi e dichiarazioni, men che meno imbavagliare nessuno.
Così, Oriana Civile ha diffuso in diretta Facebook un video (proprio dagli studi di Radio Italia Anni 60) con cui dissertava sui sacrosanti valori della Liberazione e accusava l’editore dell’emittente di non aver voluto realizzare una intera trasmissione (due ore) sul tema della festa del 25 aprile. Peccato che abbia dimenticato di dire che stava avendo la “Libertà” di parlare proprio dagli studi radiofonici senza che nessuno le abbia chiuso il microfono, senza che nessuno le abbia mai impedito di portare gli ospiti che riteneva. Ha pure dimenticato di dire che, a fronte della sua richiesta, le era stato proposto di riservare uno spazio o diluire nel corso della trasmissione l’argomento della Liberazione intervallando, come di consueto, musica e parole. Tutto ciò per non alterare la natura di questa radio, che è musicale e commerciale innanzitutto.
Invece, si è preferito fare la diretta dalla radio (senza essere interrotta) per esasperare, parlare di fascismo e di censura. Un discorso fuori luogo e assolutamente fuori le righe, fatto da chi si sente depositario e dispensatore di verità assolute. Evidentemente, la scelta era stata fatta: si voleva strumentalizzare l’episodio, creare il caso per chissà quali scopi.
Ma ognuno ha sua storia, i suoi valori e la sua onestà intellettuale. C’è una libertà di pensiero e di opinione che è scolpita nei valori fondanti della Costituzione nata proprio dal 25 aprile. Ma la libertà vale a poco leggerla e studiarla se non viene praticata nei fatti e nei comportamenti quotidiani. E questa libertà non è mai stata negata né a Oriana, né a nessun altro che abbia messo piede in radio. Alzi la mano (o scriva un post, visto che si usa così) chi può dire il contrario.
Di seguito, la nota integrale di Gaetano Sanfilippo, Amministratore Unico della EVENTI srl, società editrice di Radio Italia Anni ‘60.
“Per la prima volta, dopo tanti anni, mi vedo costretto a metterci la faccia per una dovuta precisazione riguardo alla linea editoriale dell’emittente Radio Italia Anni 60/Capo d’Orlando, poiché, probabilmente, non tutti sanno che sono io l’amministratore unico dell’azienda e quindi… in qualche modo… sarei l’editore.
Mi dispiace dover intervenire, ma credo che i principi ed i valori che hanno da sempre caratterizzato l’azione quotidiana della mia gestione, in linea con le indicazioni e le aspettative della proprietà, non lascino spazio ad interpretazioni soggettive o, meglio ancora, a false interpretazioni della realtà.
Mi riferisco alla trasmissione “Spazio civile” ed ovviamente alla sua conduttrice, la dott.ssa Oriana Civile, la quale, probabilmente, ha travisato alcune affermazioni, riconducibili unicamente alla gestione commerciale che caratterizza le piccole emittenti radiofoniche, mai incentivate da un impianto normativo fortemente sbilanciato sul servizio pubblico e sulle grandi emittenti private a carattere nazionale.
In tanti anni, infatti, non è MAI stata fornita alcuna indicazione riguardo alla conduzione dei programmi, siano essi di natura e contenuto sociale e culturale, che politico/amministrativo; circostanza questa, riconosciuta ed apprezzata, sia dai nostri collaboratori, che dai numerosi ascoltatori che scelgono giornalmente le nostre trasmissioni, proprio per il nostro rinnovato e stimolante palinsesto.
Spiace quindi constatare lo sfogo e le esternazioni della dott.ssa Civile, peggio se riferite ad una ricorrenza, come quella del “25 Aprile – Festa della Liberazione“, che ha per noi un significato pregnante, fortemente caratterizzato dalla riaffermazione continua e costante dei valori di un Popolo che ha saputo riscattare la propria libertà, pagando un prezzo altissimo di vite umane e pertanto, riteniamo sia assurdo, certamente assurdo, soltanto pensare ad una linea redazionale che mira ad imbavagliare la libertà, nella sua migliore espressione… LA LIBERA INFORMAZIONE!
Ho pertanto buoni motivi per ritenere che l’equivoco nasca dal fatto che, una piccola emittente come la nostra con la sua piccola redazione giornalistica, si alimenta unicamente con le limitate risorse della pubblicità e con un palinsesto, pur se giocoforza contingentato nei tempi, ricco di spunti di interesse sociale e culturale, oltre che di sana e corretta informazione, fatta quindi di comportamenti altrettanto corretti e rispettosi di regole e tempi tecnici che, proprio perché di carattere generale, riaffermano il rispetto reciproco fra le persone, soprattutto in un periodo particolarmente complesso, nel quale le relazioni sociali sono in qualche modo garantite dai media e dalla possibilità da questi offerta di individuare in modo lineare le aspettative degli ascoltatori e tutte le fragilità che durante il periodo pandemico sono inevitabilmente emerse, soprattutto in termini di limiti relazionali.
Per quanto ci riguarda, quindi il valore assoluto della libertà… in tutte le sue più profonde declinazioni: di pensiero, di informazione, di relazione, di parola, rappresentano principi irrinunciabili che da sempre caratterizzano il nostro modo di agire, ben lontano dalle gratuite affermazioni che abbiamo sentito e che, purtroppo, di “civile” non sembrano mostrare molto.
Auspichiamo pertanto che l’imminente ricorrenza del 25 Aprile possa rappresentare, come sempre, l’espressione più alta della parola “LIBERTA”… in tutte le sue declinazioni!!!
Capo d’Orlando, 23 Aprile 2021
(Gaetano Sanfilippo /Amministratore Unico soc. EVENTI srl)