Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia Europea per i Farmaci EMA (PRAC) ha concluso oggi che i “coaguli di sangue insoliti con piastrine basse” dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria (il vaccino di AstraZeneca). La frequenza è difficile da valutare, dice l’agenzia, ma menziona la cifra di circa «1 caso su 100mila, o più». Sulla base di questo, spiega EMA, le autorità nazionali potranno “decidere come vorrebbero vaccinare e con quale tipo di vaccino”.
“Non ci sono rischi generalizzati nella somministrazione del vaccino di Astrazeneca, quindi non abbiamo ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio”. Così i responsabili dell’Ema in conferenza stampa. “Gli eventi rari di trombosi cerebrale sono effetti collaterali molto rari. Al 22 marzo 18 decessi”. Lo rileva l’Ema nella nota sul vaccino AstraZeneca, sottolineando che “i casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino”.
Inoltre, “non è stato mostrato un nesso con l’età” tra gli eventi rari di trombosi e il vaccino di AstraZeneca. “Finora la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati”.
“Le persone che hanno ricevuto il vaccino devono cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse” scrive l’Ema sottolineando che “il PRAC ha osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento”.