Nonostante qualche trionfalismo di una Torino che in stagione ha usato tutti i mezzi “leciti” per andare in A ma che nei play-off speriamo trovi pane per i suoi denti, oggi era solo un’amichevole contro un’Orlandina che ha pensato solo a non sprecare energie. La conferma dalle parole di coach Sodini al termine della gara: «La verità è che noi, dopo la dispendiosissima partita vinta Treviglio abbiamo fatto fatica a recuperare, anche fisicamente, per essere competitivi nei confronti di una Torino che è partita con la massima attenzione possibile. Aldilà dell’irreale 12/14 da tre punti del primo tempo, c’era un evidente gap d’energia. Vero che anche loro hanno giocato due giorni fa, ma il numero dei giocatori che ruotano è maggiore rispetto al nostro. In una partita come questa, finita a -30, io sono costretto a far giocare 39’ Jordan Floyd, fermo restando l’assenza di Matteo Laganà o i problemi di falli di Flavio Gay. La cosa che ho detto ai miei giocatori alla fine della partita è di non fare affidamento a questa partita e concentrarci sulle prossime due in casa contro Orzinuovi e Bergamo. Per noi sono due finali e non possiamo far finta che ci sia una chiave di lettura diversa da questa. Torino è una squadra forte, può capitare di avere energie e di riuscire a produrre una pallacanestro che li metta in difficoltà, ma noi oggi non avevamo le energie per farlo, molto semplicemente. Devo essere obiettivo e spingere i miei giocatori a recuperare tutte le energie possibili e l’attenzione tecnica che ci ha permesso di vincere a Treviglio e che ci deve permettere di essere molto più competitivi rispetto alle prossime due partite».