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Fc Messina e Acr sognano un derby da Legapro, il Città S.Agata una salvezza senza più alibi

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Il recupero di domani tra un’Acireale in crisi ed un ambizioso Fc Messina potrebbe stabilire, in caso non finisca in parità, chi delle due può essere una seria contendente dell’attuale capolista Acr Messina, campione d’inverno virtuale di un girone I di serie D ancora indecifrabile in vetta ed in coda visti le tante gare ancora da giocare ed un intero girone davanti. Certo è che la nobile decaduta Acr e gli stessi cugini ad oggi sembrano le uniche in lizza per riportare finalmente Messina in LegaPro. L’Acr che comanda con 5 punti, ma 3 partite in più sui rivali cittadini, ci crede anche se non può essere il comodo 3-0 sulla matricola Città S.Agata a testimoniarlo. Infatti i biancoazzurri quart’ultimi a quota 14, che col Rende terz’ultimo a 13 sono le sole squadre a partite piene, hanno ancora il cantiere aperto dopoil cambio di allenatore e gli ulteriori innesti che confermano di come la società, per inesperienza, abbia sbagliato molto finora dalla scorsa estate. Prima Pasquale Ferrara e ora Mimmo Giampà non hanno avuto tempo per metabolizzare il tutto ed il rischio play-out o peggio ancora retrocessione diretta sono purtroppo dietro l’angolo e per evitare almeno la seconda bisogna fare punti soprattutto in casa. Dal prossimo turno niente alibi con il tecnico Giampà che dopo l’amaro ritorno a Messina da grande ex, deve immediatamente invertire la rotta perché 2 ko di fila senza gol all’attivo e con un bilancio dal suo arrivo di 5 punti in 7 gare con 3 reti fatte e 12 subite rappresentano un cammino da retrocessione. “Qualche punto in più speravo di averlo – spiega Giampà – ma evidentemente meritiamo questi. Ci restano diciassette finali e col Biancavilla servirà l’animo avuto col Licata perché siamo battaglieri ma vantiamo anche qualità e per salvarci dobbiamo avere la bava alla bocca. Domenica voglio vedere un altro atteggiamento. Possiamo farcela perché questa squadra ha qualità. Se battagliamo le chances di salvarci le abbiamo. Abbiamo cambiato tanto in stagione, ma dal mio arrivo ho cambiato modulo di gioco optando per una difesa a tre. Non avevo difensori e ho preso La Gamba e Gallo più Tripicchio. Gli altri arrivi sono tutti under. Quello che è successo prima non mi interessa perché non c’ero. Dobbiamo dare tutto per salvare la squadra perché la società ci dà tutto per fare bene. Non dobbiamo sempre pensare che gli altri facciano i furbi e, quindi, chi ha il Covid continua ad allenarsi”.