Lo stato di salute delle casse del Comune di Capo d’Orlando torna al centro dell’attenzione politica. Con un documento inviato al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Capo d’Orlando ed al Commissario ad Acta Giovanni Cocco, i consiglieri Renato Mangano, Linda Liotta, Sandro Gazia e Felice Scafidi, chiedono agli esperti in indirizzo di “porre in essere, senza indugio, tutte le azioni utili a fare chiarezza sul modus operandi degli uffici preposti alla redazione dei richiamati documenti contabili, prossimi all’esame del Consiglio Comunale, allo scopo di scongiurare il dissesto finanziario del Comune di Capo d’Orlando”.
“L’approvazione da parte del civico consesso del bilancio di previsione 2020 ed a seguire la proposta di approvazione del rendiconto di gestione 2019 confermano le nostre preoccupazioni. – scrivono i consiglieri in una nota – Infatti, gli stessi dati contabili in un esiguo arco temporale, 30 giorni circa, mutano stravolgendo il risultato di gestione, facendo riaffiorare lo spettro del default con tutte le drammatiche conseguenze in danno dei cittadini orlandini. Delle due l’una: o sono stati dopati i dati nella stesura del bilancio di previsione 2020/2022 oppure quelli del rendiconto di gestione 2019! Siamo di fronte a quello che possiamo definire il più grande bluff amministrativo – gestionale della “politica” orlandina che si potrebbe tradurre in un danno irreversibile per le famiglie ed il tessuto produttivo paladino. Pertanto con spirito propositivo e con la stessa Etica Politica che ha sempre caratterizzato la nostra attività amministrativa, oggi le richiamate criticità di bilancio, ci obbligano ad esercitare, a tutela degli amministrati, tutte le prerogative che sono proprie del mandato elettorale di cui siamo stati onorati e onerati e lo abbiamo fatto impegnando, senza se e senza ma, il Collegio dei Revisori Contabili e, da ultimo, anche, il nominato Commissario ad acta, nella persona del dott. Giovanni Cocco”. Chiedono, dunque un’operazione verità i consiglieri Mangano, Liotta, Gazia e Scafidi, anche a fronte di un “preoccupante, ingiustificato, assordante silenzio da parte dei colleghi della compagine consiliare a sostegno dell’amministrazione Ingrillì, colpevolmente complici del disastro amministrativo in atto certificato dalle diffide della Corte dei Conti e del Collegio dei Revisori dei Conti”.