E’ passata con 8 voti, quelli necessari, la mozione di sfiducia al primo cittadino di Terme Vigliatore, Domenico Munafò. Una seduta fiume, conclusasi alle 23:40 e con un epilogo annunciato: il gruppo di otto consiglieri comunali, che ha condiviso la richiesta di proporre la mozione di sfiducia, ha confermato con il voto la scelta di far decadere il sindaco eletto nella primavera 2018. Così l’ampia coalizione che aveva in quelle amministrative sostenuto con forza la candidatura di Munafò si è sfaldata in poco tempo. L’accusa principale rivolta al primo cittadino dai consiglieri Maria Rita Calabrò, Francesco Canduci, Florinda Duci, Domenico Feminò, Fabio Valenti, Daniele Biondo e Domenico Genovese e del presidente del consiglio comunale Emanuela Ferrara, che hanno firma il documento, è stata la mancanza di dialogo e confronto con la maggioranza del consiglio. Solo quattro consiglieri non hanno condiviso la scelta della sfiducia e hanno pertanto deciso di non hanno partecipato al voto finale. Anche il primo cittadino, dopo diversi scontri verbali, ha abbandonato l’aula prima del voto che di fatto ha posto fine al suo mandato. Adesso, da prassi, l’Ente verrà commissariato in attesa di poter tornare alle urne nella prima sessione utile, probabilmente nella primavera 2021.