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Orlandina in linea con i programmi iniziali ma serve il miglior capitan Laganà per i playoff

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Primo piccolo bilancio dopo cinque partite del girone verde di A2 per un’Orlandina che ha vinto le due gare alla sua portata sfiorando almeno il tris che, con meno ingenuità, meno errori arbitrali e la spinta di tifosi assenti per il maledetto covid, sarebbe arrivato senz’altro. Ma il processo di crescita del manipolo di giovani voluti da coach Sodini prosegue, anche se gli intoppi degli infortuni abbastanza gravi rimediati dal baby Tintori e, soprattutto, per la terza stagione su tre, da Bellan, rischiano di compromettere il girone d’andata che ora continua domenica a pranzo al PalaFantozzi contro un Piacenza dall’egual bilancio dei paladini avendo appena battuto Verona. In questo contesto serve un maggiore apporto di tutti gli altri, dai cosiddetti panchinari che stanno peraltro salendo di tono, allo starting five ridisegnato dal tecnico viareggino, con i due Usa chiamati sempre più a fare gli americani dopo un ottimo avvio, la chioccia Fall che ha capito di dover far meglio in attacco ed a rimbalzo dove l’Orlandina soffre parecchio contro tutti, e, soprattutto, c’è bisogno del miglior Matteo Laganà, investimento del club che ha puntato forte sul figlio d’arte affidanfogli perfino la fascia di capitano che finora ha onorato solo in parte. Sapendo le qualità tecniche, fisiche e morali del ventenne reggino non abbiamo dubbi che da domenica prossima in avanti sarà lui a trascinare i biancoazzurri per iniziare davvero il suo percorso che a breve potrebbe portarlo anche in nazionale, ideale tappa finale per il playmaker.