Contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa per il triennio 2020-2022. Sarà questa la missione del gruppo di lavoro realizzato tra l’assessorato regionale all’Istruzione, il ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico regionale, per l’elaborazione di un “Piano straordinario” che vedrà l’impiego di 20 milioni di euro cofinanziati dal Po-Fesr, come previsto dalla Legge di stabilità regionale 9/2020.
“Il gruppo di lavoro, appena insediato” – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla – “si occuperà della elaborazione di un programma attuativo che prevede il potenziamento del tempo pieno e del tempo prolungato, nonché l’articolazione, secondo forme espressive diverse, delle attività didattiche nelle scuole elementari e medie, con l’intento – prosegue – “di stimolare l’impegno e l’interesse dei ragazzi e il coinvolgimento operoso delle famiglie, contribuendo a migliorare il complessivo processo educativo della scuola siciliana”.
Del gruppo nominato dalla Regione fa parte, in rappresentanza delle scuole messinesi, Larissa Bollaci, la dirigente del liceo “Sciascia Fermi” di Sant’Agata Militello. Il gruppo composto in tutto da sette dirigenti scolastici di tutta la Sicilia, più i funzionari regionali, si occuperà anche di realizzare percorsi integrativi per il recupero dei ritardi formativi, con l’obiettivo di prevenire casi di abbandono precoce, oltre che l’acuirsi della percentuale di Neet, cioè quei ragazzi che non studiano e non lavorano, al momento oltre il 35 per cento.
“La percentuale di dispersione scolastica è davvero allarmante – ha spiegato la dirigente dello “Sciascia Fermi” – La situazione epidemiologica ha accentuato questo numero, poiché alcuni ragazzi già a rischio, non riuscendo ad usufruire della DAD per i motivi più svariati, quali mancanza di strumenti, disagio sociale o difficoltà economiche che li hanno costretti ad aiutare le famiglie, hanno abbandonato la scuola”. In riferimento alla zona tirrenica nebroidea la preside Bollaci ha spiegato come la situazione più complessa riguardi attualmente la scuola superiore e non tanto per quel che concerne l’uso strettamente pratico dei Device per la DAD, bensì per i disagi d’accesso e fruzione alla rete internet che molti giovani si trovano ad affrontare vivendo in zone montane.