Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1999, partendo dal fatto che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. In tutto il mondo una delle prime cause di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio compiuto da persone conosciute, come mariti, compagni, partner o ex partner. Spesso le violenze si consumano all’interno delle mura domestiche, come dimostra l’aumento di casi rilevato dall’inizio della pandemia di Covid-19.
Secondo l’Istat, una donna su tre ha subìto qualche forma di violenza nel corso della sua vita, specialmente in famiglia. In Italia, circa 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subìto violenza fisica (20,2%) o sessuale (21%), dalle molestie al tentativo di omicidio o stupro (5,4%). Gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente partner o ex partner (62,7%). Gli sconosciuti commettono in gran parte molestie sessuali (76,8%). I dati disponibili sottostimano la portata del fenomeno: in base a quanto riportato dall’Istat, solo il 12% delle violenze viene denunciato.
Il periodo del lockdown ha fatto segnare un calo del numero totale degli omicidi, ma non dei femminicidi. È uno dei dati più significativi che emerge dal report elaborato dal Servizio analisi criminale della Direzione della Polizia criminale, diffuso dal ministero dell’Interno italiano. Il documento analizza l’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente. Gli omicidi volontari sono in calo del 19% rispetto all’anno scorso (da 161 a 131). Aumentano però le vittime di sesso femminile (da 56 a 59): se nel gennaio-giugno 2019 costituivano il 35% degli omicidi, nel 2020 l’incidenza si attesta al 45%. Stesso trend per quanto riguarda gli omicidi in ambito familiare/affettivo, che seppur in diminuzione rispetto all’anno scorso (da 73 a 69) presentano un aumento dell’incidenza sul totale (da 45% a 53%). Anche in quest’ambito le vittime di sesso femminile sono in incremento (da 45 a 53), facendo aumentare l’incidenza sul totale (dal 62% al 77%). Crescono, infine, gli omicidi commessi da partner o ex partner (da 32 a 36).
«La giornata contro la violenza sulle donne deve essere l’occasione per assumere impegni concreti oltre le rituali petizioni di principio. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 35 per cento delle donne nel mondo ha subìto violenza. Un dato impressionante che impone, a chi ha responsabilità politiche e di governo, di moltiplicare gli sforzi per contrastare questo odioso fenomeno che potrebbe persino crescere in concomitanza con le necessarie misure di contenimento della pandemia».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
«Il governo regionale – prosegue Musumeci – ha curato con particolare attenzione la nascita di centri antiviolenza e, nei mesi scorsi, ha impegnato le somme per la realizzazione di 13 nuove Case di accoglienza a indirizzo segreto per donne vittime di violenza e dei loro figli minori. A regime, la Sicilia sarà dotata di 52 case-rifugio finanziate con contributi nazionali e regionali, sparse in tutta l’Isola. E’ una battaglia che si vince con azioni concrete, ma anche con un costante impegno culturale».