La terra dura di Arroyomolinos, vicino Madrid, ha rallentato la rincorsa di Tony Cairoli a quello che sarebbe il suo decimo titolo mondiale di motocross e il definitivo inserimento nelle leggende della specialità. Il fuoriclasse KTM ha corso due manche condizionate da brutte partenze e anche dagli ormai cronici dolori al ginocchio sinistro. L’unica possibilità era limitare i danni, e a conti fatti Tim Gajser ha guadagnato solo tredici punti, portandosi a +24 nella classifica della moto regina. Non è un margine decisivo, considerando che restano sei GP alla conclusione, cioè 12 gare che assegneranno in totale 300 punti. Adesso arriva l’inferno di sabbia. Infatti all’orizzonte della MXGP c’è il triplice appuntamento di Lommel, in Belgio. Il centauro pattese conosce alla perfezione “l’inferno di sabbia” e su un terreno più congeniale conta di invertire l’inerzia del Mondiale. Correre a Lommel è sempre un’impresa, a maggior ragione stavolta: i piloti, a metà ottobre, dovranno affrontare probabilmente condizioni meteo al limite. Inoltre sullo stesso durissimo tracciato si corrono tre GP in sette giorni. Si salverà chi può. Tony Cairoli dovrà rintuzzare la fuga di Gajser, ma guardarsi le spalle dal compagno di squadra Jorge Prado. Il 19enne spagnolo ha dominato la gara di casa, iscrivendosi di diritto alla corsa per la conquista del titolo. “Sulla pista spagnola superare era durissima – ha dichiarato il campionissimo – ma partendo male in prima manche ci sono dovuto riuscire per forza. Non ero molto contento del settimo posto finale. Il secondo via è stato migliore, ma ho girato largo la prima curva, prendendo un duro colpo al ginocchio sinistro. Il dolore mi ha infastidito parecchio. Ho superato vari piloti, è stata una lotta, ma alla fine sono arrivato sesto. Non è stato il fine settimana che desideravo, adesso bisogna riordinare le idee. Restano sei GP, i punti in palio sono ancora tantissimi. E sulla sabbia possono succedere tante cose”.