Vince il Sì (69,90% contro il 30,40%) e la Sicilia è tra le regioni più convinte sul taglio dei parlamentari con un abbondante 75%. L’affluenza, tuttavia, è al minimo storico e pone la Sicilia all’ultimo posto tra le regioni per percentuale di partecipazione al voto con il suo 35,39% a conferma di una disaffezione alle urne ormai consolidata che dice che ogni 100 elettori solo 35 hanno varcato la soglia di un seggio.
Con la nuova legge il Parlamento sarà così ridefinito: gli eletti totali scendono a 600. I senatori saranno 200, mentre i deputati scendono a 400. La Sicilia nel nuovo parlamento perderà 29 tra deputati e senatori rispetto ai 77 attuali. Saranno infatti 48 in tutto i rappresentanti siciliani a Roma con una penalizzazione più marcata per la Sicilia occidentale dove invece di 25 saranno eletti 15 deputati mentre nella circoscrizione orientale saranno eletti 17 deputati su 27 attuali. I senatori siciliani saranno in tutto 16 invece di 25.
La Sicilia Occidentale risulta il collegio con più elettori per candidato, un seggio per circa 160.000 residenti. Nella Sicilia Orientale un seggio ogni 155.000 residenti, mentre al Senato l’intera regione avrebbe un seggio ogni 312.000 abitanti. Nelle altre regioni la situazione è diversa: alla Camera ad esempio con 126.000 residenti/seggio in Valle d’Aosta e 145.000/seggio in Abruzzo. Al Senato in Molise ci sarà un eletto ogni 156.000 abitanti ed in Val d’Aosta uno ogni 126.000.