«Al momento tendiamo ad escludere quasi definitivamente l’ipotesi che il bimbo possa essere morto nell’incidente perché da indiscrezioni non ci sarebbero microfratture nel cranio del bimbo dopo i primi rilievi». A dirlo è l’avvocato Claudio Mondello legale di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana Parisi entrambi trovati poi morti nelle campagne di Caronia. Sulla dinamica di quelll’incidente, avvenuto nella galleria Pizzo Turda sulla A20 Messina-Palermo, tra la Opel di Viviana Parisi e un furgone condotto da operai della manutenzione dell’autostrada, si sta concentrando ora l’attenzione della Procura di Patti per ricostruire la verità.
«Questi elementi – prosegue Mondello – insieme al fatto che non sono state trovate impronte di Gioele nel parabrezza e tracce di sangue con il Luminol ci fanno propendere per la tesi che il bimbo non sia morto durante l’incidente. Naturalmente si devono aspettare ulteriori esami sul cranio e accertamenti che verranno fatti anche dai nostri periti anche per ricostruire la dinamica dell’incidente».
«Non escludiamo tra l’altro di chiedere alla Procura – aggiunge il legale – di fornirci i dati dei testimoni che hanno visto Viviana e Gioele vivi per raccogliere anche noi la loro testimonianza e fare definitivamente chiarezza su questa ipotesi».
Ma se l’esame del cranio esclude la morte del bimbo nell’incidente, si deve tornare a vagliare altre ipotesi. «Sì, ma voglio chiarire il fatto – dice l’avvocato Mondello – che noi escludiamo l’ipotesi che Viviana si sia suicidata anche per elementi che ci vengono dagli ultimi controlli, cioè che non ci sono tracce di sangue su pilone, né tracce di Viviana».
«Dagli elementi in nostro possesso, dunque – ha spiegato il legale – non si può in nessun modo avvalorare l’ipotesi che si sia gettata o sia scivolata salendo sul pilone».
Mondello ha poi rivelato che «oggi sono stati sequestrati altri computer nella casa di Daniele Mondello unicamente con l’obiettivo di verificare se Viviana avesse cercato su internet la Piramide della fiumara d’arte e in che modo abbia ottenuto altre informazioni sullo stesso luogo».
«Noi abbiamo – ha detto ancora Mondello – conferma da parte degli zii di Gioele della volontà di Viviana di recarsi alla Piramide, ed è un’ipotesi probabile si volesse recare lì quando il 3 agosto ha avuto l’incidente in autostrada . La Procura sta cercando di capire acquisendo questi altri elementi nei computer, oltre a quelli del tablet e del cellulare, se questa ipotesi possa avere riscontro».